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TRASPORTO AEREO

«Meridiana sarà una compagnia indipendente e più internazionale»

(Agf)
(Agf)

Fuori dal mercato domestico, con l’eccezione della Sardegna, rafforzamento dei collegamenti sul lungo raggio. Da dove? Milano Malpensa? «Non abbiamo ancora deciso se puntare sull’aeroporto milanese oppure su Fiumicino, di certo posso dire che la compagnia sarà molto più internazionale». Marco Rigotti è appena tornato da Doha sede del nuovo socio di Meridiana, Qatar Airways entrato con il 49% nella nuova holding AQA, di cui Rigotti è presidente, e attraverso la quale controlla Meridiana Fly e Air Italy, al fianco di Alisarda del fondo Akfed di proprietà del principe ismailita Aga Khan. La stessa Alisarda manterrà il controllo dell’aeroporto di Olbia.

I prossimi passi del piano industriale si stanno definendo in questi giorni, destinato a scrivere un nuovo capitolo della seconda compagnia aerea italiana. Per ora si sa quello che non sarà: «Posso dire con certezza che non faremo feederaggio per Qatar Airways, manterremo la nostra indipendenza pur avendo alle spalle un socio che rappresenta l’eccellenza del trasporto aereo». Un accordo rimasto in stand by per mesi fino all’annuncio venerdì scorso.

Dottor Rigotti come mai è trascorso tanto tempo dal febbraio 2016 quando venne firmato il memorandum of understaning?

Una serie di fatti dalla firma dell’accordo con i sindacati per gli esuberi, al via libera dell’Autorità europea antitrust e, da ultimo, i problemi politici del Qatar hanno rallentato il closing. Ad accelerare le ultime fasi un apporto determinante è stato dato dal governo e dal ministro dei Trasporti Delrio.

Ora siete pronti a partire: quali sono i primi passaggi del piano industriale?

Ammodernare la flotta sarà un passaggio indispensabile: nei prossimi mesi ci attendiamo l’arrivo di nuovi aerei per il lungo e medio raggio, come i Boeing 787 Dreamliner, gli Airbus 330, fino ai Boeing 737 Max. Quanti saranno al momento non lo sappiamo, dipenderà dalla nuova rete che stiamo definendo in questi giorni. Questi aerei andranno ad affiancarsi ai nostri B737 mentre entro l’anno usciranno gli ultimi MD80, uno dei quali è stato regalato al museo di Volandia.

Come può descrivere in sintesi la futura Meridiana?

Saremo una compagnia molto più internazionale. Punteremo sul medio e lungo raggio che già oggi copriamo, ma solo in parte con voli in Cina, Africa, Cuba, Stati Uniti, anche con voli charter. Il nostro obiettivo sarà offrire un prodotto di qualità a prezzi concorrenziali puntando non solo sulla clientela leasure, ma anche business. E comunque la nostra strategia non sarà legata a Qatar Airways in quanto il socio di riferimento resta il fondo Akfed che si è impegnato ad investire anche in futuro sul vettore. In sintesi, siamo e continueremo ad essere una compagnia italiana, ma con una vocazione internazionale .

Non è facile, oggi tutti puntano al lungo raggio perché è l’area più profittevole...

La concorrenza è fortissima: in Europa siamo a una fase di consolidamento del settore, il corto raggio è occupato dalle compagnie low cost. D’altronde l’Italia è una destinazione di assoluta attrazione per il turismo proveniente da tutto il mondo.

Ironicamente, oggi vi trovate in una posizione di vantaggio rispetto ad Alitalia. La vostra posizione si è rafforzata?

Con la crisi di Alitalia noi come altre compagnie abbiamo aumentato il traffico come era prevedibile. Di certo, oggi siamo in una posizione più definita rispetto alla compagnia di bandiera. Ma arrivare a questo punto non è stato facile. Dalla rinegoziazione del debito bancario, al piano dei 900 esuberi, perfezionato anche grazie al contributo delle organizzazioni sindacali, alla fine anche il numero si è drasticamente ridotto grazie alle prospettive della partnership. Oggi i dipendenti di Meridiana hanno di fronte una prospettiva di crescita e spero che tutti collaboreranno ad implementare lo sviluppo della compagnia.

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