Credito Valtellinese a picco a Piazza Affari, dove i titoli dell'istituto sono entrati in asta di volatilità quando facevano segnare un calo dell'8,48% a 2,678 euro. Sono passati di mano 1,1 milioni di pezzi a fronte degli 1,3 milioni di media in un'intera seduta dell'ultimo mese. A deprimere le quotazioni è l'ipotesi, riportata dalla stampa, che nell'ambito del nuovo piano industriale che sarà esaminato oggi dal cda l'istituto vari anche un aumento di capitale da circa 500 milioni. Rafforzamento che sarebbe propedeutico a risolvere il nodo dei crediti deteriorati, che da tempo penalizza le quotazioni della banca valtellinese, arrivata a capitalizzare in Borsa solamente 300 milioni. L'ipotesi aumento di capitale era del resto circolata più volte nelle sale operative, soprattutto dopo l'annuncio delle nuove regole Bce sugli Npl, che renderebbero l'operazione non più rinviabile. Oggi i crediti deteriorati lordi del Creval sono pari al 23% dei crediti totali: gli analisti di Equita sim stimano che per scendere al 10% servirebbe un aumento di capitale da 600 milioni. L'istituto, da parte sua, si è limitato a confermare «che è stato convocato per la data odierna un consiglio di amministrazione al fine di approvare, oltre ai risultati al 30 settembre 2017, il nuovo piano industriale del gruppo per il periodo 2018-2020». «Finchè il consiglio non avrà esaminato il piano industriale e non avrà preso una decisione in merito - ha precisato la banca - non è possibile anticipare alcuna informazione riguardo alle azioni previste in tale piano».
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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