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Platino in deficit, ma l’auto elettrica minaccia la domanda

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Platino in deficit, ma l’auto elettrica minaccia la domanda

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Il platino – snobbato dagli investitori e superato in valore dal palladio – potrebbe risvegliarsi, sulla spinta di un nuovo forte deficit di offerta. Questa era quasi riuscita a riallinearsi alla domanda, ma il gap secondo il World Platinum Investment Council (Wpic) l’anno prossimo tornerà ad ampliarsi, dalle appena 15mila once stimate per il 2017 a ben 275mila.

Le scorte caleranno di un ulteriore 15%, riducendosi a 1,6 milioni di once a fine 2018. Solo cinque anni fa superavano 4 milioni di once.

«C’è una serie di promettenti segnali di crescita sul lato della domanda – osserva Paul Wilson, ceo del Wpic – mentre sul lato dell’offerta ci sono segnali di un restringimento». In Sudafrica in particolare molte miniere rischiano la chiusura, anche a causa della debolezza dei prezzi del platino.

Il metallo, che era crollato ai minimi da 7 anni nel 2016, quest’anno ha recuperato circa il 5% e scambia intorno a 930 $/oncia, ma la performance impallidisce rispetto a quella del palladio, tradizionalmente meno caro, che invece ha guadagnato oltre il 45% da inizio anno, superandolo (ieri quotava circa 1.000 $).

A livello globale il Wpic prevede che la produzione mineraria di platino calerà del 2% sia quest’anno che il prossimo (a 5,9 milioni di once). Allo stesso tempo la domanda dovrebbe risalire, sia in gioielleria – con un +3% atteso nel 2018, il primo incremento dal 2014 – sia negli impieghi industriali diversi dall’automotive.

È proprio quest’ultimo il punto dolente del platino, metallo impiegato in prevalenza nelle marmitte catalitiche per motori diesel: i consumi, sull’onda dello scandalo Volkswagen, continuano a ridursi.

Per ora si tratta di un’erosione modesta, dell’1% nel 2017 (circa 30mila once) e altrettanto nel 2018, secondo il Wpic. Ma nel lungo periodo – sia sul platino che sul palladio, preferito per i catalizzatori dei motori a benzina – incombe un rischio che sta diventando sempre più tangibile: la diffusione dei veicoli a batteria, che dei due metalli non impiegano neppure un grammo.

l Tir a elettricità presentato da Tesla forse resterà a lungo un prototipo, considerato che le linee di produzione della società – come dimostra il caso Model 3 – faticano a tenere il passo delle ambizioni di Elon Musk.

Ma le vendite di auto elettriche e ibridi plug-in sono in accelerazione: nel terzo trimestre, secondo Bloomberg New Energy Finance, ci sono state 287mila immatricolazioni (di cui oltre metà in Cina), in aumento del 63% rispetto a un anno prima e del 23% dal trimestre precedente.

Abn Amro, assumendo che 6 auto nuove su 10 saranno elettriche nel 2040, prevede un «impatto drammatico» sui platinoidi: la domanda di platino potrebbe ridursi di un terzo, quella di palladio del 40%, mentre i prezzi dei due metalli crollerebbero rispettivamente a 500 $ e 400 $/oncia.

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