Se con Mediaset non risultano passi avanti, Tim ha invece avviato contatti con Sky per discutere della possibilità di acquistare all’ingrosso contenuti da trasmettere in banda larga. Da ultimo, l’ad di Telecom, Amos Genish, avrebbe approfittato della trasferta milanese martedì scorso per approfondire la possibilità di una collaborazione con la pay tv del gruppo Murdoch.
Le voci parlano di importi consistenti che, se confermati, farebbero pensare a un accomodamento per chiudere il contenzioso che era sorto sul contratto stipulato con Sky quando alla guida di Telecom c’era ancora Marco Patuano. Del resto un report di Deutsche Bank, pubblicato proprio ieri dopo aver partecipato al recente road show di Genish, segnala - tra i diversi punti - che la compagnia telefonica non ha più intenzione di seguire la via dei “minimi garantiti” a favore dei fornitori di contenuti - sia Mediaset, sia Sky - per sposare invece la formula che permette al cliente di accedere ai contenuti che gli interessano con l’offerta di un pacchetto che comprenda la banda larga o ultralarga.
Nell’ultima relazione trimestrale, Telecom dà conto dello stato del contenzioso in essere, dove ricorda di aver promosso una causa davanti al Tribunale civile di Milano nei confronti di Sky Italia dove, in prima battuta, chiedeva di accertare la nullità del «contratto di partnership stipulato tra le società ad aprile 2014 per la veicolazione e commercializzazione, nel periodo 2015-2019, dell’offerta Sky Iptv sulla piattaforma di Tim», per «abuso di posizione dominante imputabile alla controparte»,
In subordine Tim aveva chiesto la «riduzione a equità degli importi pretesi da Sky a titolo di minimi garantiti (“penali”) stabiliti a vantaggio di Sky e correlati a predeterminate soglie di acquisizione di clientela e di churn-rate nel quinquennio della partnership».
Sky, a sua volta, si è costituita in giudizio a febbraio 2017, contestando la richiesta di Tim e chiedendo il pagamento dei minimi garantiti maturati nel frattempo. «Richiesta cui la società si è opposta», precisa la relazione degli amministratori Tim. La prossima udienza è fissata nel mese di maggio 2018, salvo che appunto non intervenga prima un accordo transattivo.