L’ultimo treno per non perdere la rottamazione delle cartelle dell’ex Equitalia per chi ha aderito alla prima edizione avrà una scadenza posticipata al 7 dicembre. Ma non solo, slitta dal 30 novembre al 7 dicembre anche il termine per il versamento dell’eventuale terza rata del piano con cui si era scelto di pagare per la definizione agevolata dei ruoli o comunque il pagamento della rata in scadenza a novembre (ricordiamo, infatti, che si poteva scegliere da uno a cinque rate). È questo l’effetto della riscrittura del calendario della rottamazione avvenuta al Senato nella conversione del decreto fiscale collegato alla manovra, che ha ottenuto giovedì 30 novembre il via libera definitivo dalla Camera senza modifiche ulteriori. Resta, però, il fatto che per chi non versasse la terza rata non ci sarebbe nessun ulteriore paracadute: quindi chi non paga entro il 7 dicembre è fuori dalla rottamazione.
Lo slittamento
Facciamo un passo indietro. La versione originaria del decreto fiscale consente di recuperare le rate non versate o carenti (magari per problemi di liquidità o errori di autoricalcolo). Ma nel testo – attualmente in vigore – la data è fissata al 30 novembre proprio così come la scadenza dell’eventuale terza rata. La nuova formulazione del recupero uscita dall’esame del Senato prevede però che «i termini per il pagamento delle rate di cui all’articolo 6, comma 3, lettera a), del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, sono fissati al 7 dicembre 2017 e il termine per il pagamento della rata di cui alla lettera b) dello stesso articolo 6, comma 3, del decreto-legge n. 193 del 2016 in scadenza nel mese di aprile 2018 è fissato nel mese di luglio 2018».
Tradotto dal giuridichese, significa due cose. La prima, appunto, che il termine sia per recuperare le prime due rate della rottamazione (in scadenza il 31 luglio e il 2 ottobre scorso) e quello per pagare l’eventuale terza rata slittano entrambi al 7 dicembre. E quest’ultimo, è bene chiarirlo, diventa l’ultimo giorno per pagare. La seconda è che chi ha un piano di rottamazione con quattro o cinque rate avrà più tempo per pagare quella che sarebbe dovuta scadere ad aprile 2018 e che, invece, scadrà a luglio 2018. Niente cambia, invece, per l’ultima rata che scadrà a settembre 2018.
I tempi dell’ufficialità
Il via libera definitivo della Camera allo slittamento al 7 dicembre è arrivato proprio il 30 novembre, ossia l’ultimo giorno utile per versare secondo i termini attualmente in vigore. Non sono stati pochi i contribuenti che in via cautelativa hanno preferito pagare senza, quindi, aspettare la pubblicazione della legge di conversione in «Gazzetta Ufficiale» e la sua entrata in vigore dal giorno successivo.
La conferma di Agenzia Entrate-Rottamazione
Un’ulteriore conferma del posticipo della scadenza è arrivata dalla Agenzia delle Entrate -Riscossione, interpellata in materia dall’agenzia di stampa Ansa che in un lancio nel pomeriggio del 30 novembre ha scritto: «Tutti i pagamenti delle rate della vecchia rottamazione da saldare nel 2017, sia la terza rata in scadenza il 30 novembre per chi sta pagando regolarmente, sia le prime due rate che scadevano in luglio e settembre per i “ritardatari” si possono saldare entro il 7 dicembre».
Calendario diverso per «ripescati» e nuove istanze
Quanto precisato finora vale solo per le richieste della prima rottamazione (quella il cui termine di adesione per presentare la domanda è scaduto il 21 luglio scorso), mentre i tre ulteriori profili della rottamazione bis previsti dal decreto fiscale collegato alla manovra seguono un loro calendario con altre scadenze.
© Riproduzione riservata