Non ci sono solo le telecomunicazioni, ma anche l’oro nel mirino di Naguib Sawiris. Il miliardario egiziano – che dodici anni fa aveva scalato Wind e che di recente ha confessato al Sole 24 Ore di avere un rinnovato interesse per Telecom Italia –starebbe anche mettendo in piedi un nuova società veicolo per investire in società aurifere.
Il settore gli interessa già da qualche tempo, tanto da aver accumulato asset per 1,5 miliardi di dollari attraverso il gruppo La Mancha, che aveva acquistato nel 2012, per consolidarvi successivamente Endevour Mining, quotata in Canada, e l’australiana Evolution Mining.
La nuova società finirà all’interno dello stesso gruppo, secondo indiscrezioni raccolte dal Financial Times, e sarà guidata da Andrew Wray, che si è appena dimesso da direttore finanziario di Acacia Mining, la società aurifera finita in difficoltà per le accuse di evasione fiscale in Tanzania, che le sono costate il blocco delle esportazioni di oro dal Paese.
Sawiris e Wray si sono conosciuti l’anno scorso, durante le trattative per la fusione (in seguito cancellata) tra Acacia e Endevour.
I due avrebbero deciso di ritentare per un’altra via il progetto di creare un colosso aurifero, scommettendo sulla possibilità che le società del settore riescano finalmente a riallineare le valutazioni con quelle del lingotto.
Il prezzo del metallo da novembre 2013 è sceso del 4%, mentre l’Etf VanEck Gold Miners nello stesso arco di tempo segna un ribasso del 10,4%.
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