Salini Impregilo trova sotto l’albero di Natale commesse per quasi mezzo miliardo di dollari. I lavori sono divisi tra Stati Uniti e Golfo Persico, vale a dire le due aree più sensibili per il gruppo italiano di costruzioni.
Nei paesi arabi Pietro Salini, patron del gruppo, ha da decenni una forte presenza, culminata nella commessa per i futuri stadi dei Mondiali Qatar 2022; gli Stati Uniti sono invece un ingresso recente per Salini: ha comprato due anni fa l’americana Lane, che si sta rivelando una mossa quantomai strategica. Con i tre appalti annunciati ieri, il portafoglio ordini dl 2017 arriva sfiorare i 5 miliardi di euro (in totale sono oltre quota 37 miliardi). Scendendo nel dettaglio, Salini Impregilo si è aggiudicata contratti in Oman, ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati, e nello stato della Virginia (Usa), piazzando altre pedine nei settori acqua e trasporti, dove il gruppo è storicamente forte. In Oman, Salini Impregilo è entrata con Fisia Italimpianti che costruirà un dissalatore (da realizzare in joint venture con la società Abengoa per il cliente ACWA Power, società privata saudita, insieme alla francese Veolia e a Dhofar International). La cordata, di cui Fisia Italimpianti detiene una quota del 51%, realizzerà,per 100 milioni di dollari, un impianto per fornire acqua potabile alla città di Salalah, nel sud ovest del paese. Ad Abu Dhabi, invece, Salini Impregilo si aggiudica un contratto da 200 milioni per collegare le due isole di Abu Dhabi, Umm Lafina il Capital District e Al Reem il Central Business District.
Dettaglio di sostenibilità ambientale: la strada attraverserà una riserva di mangrovie dove, a opera completata, Salini Impregilo ripianterà il doppio degli esemplari persi durante i lavori. Negli Stati Uniti, infine, Lane Construction costruirà uno svincolo a Virginia Beach, parte del progetto, da 100 milioni, sullo svincolo tra le autostrade I-64/I-264. Un secondo contratto, del valore di 85,6 milioni, prevede la realizzazione di una strada di transito lungo la I-66 nell’area di Ballston, sobborgo della conurbazione di Washington. Le due aggiudicazioni in Virginia si aggiungono ad un valore di nuovi ordini superiore a 2 miliardi di dollari aggiudicati da Lane negli Stati Uniti solo quest’anno: la controllata, ultima entrata nella galassia Salini Impregilo, da sola quasi metà di tutti gli appalti vinti quest’anno.
Per l’azienda, la notizia più importante è la «rinascita» di Fisia Italimpianti, tornata a gareggiare sullo scacchiere internazionale. Una delle tante aziende della galassia Impregilo che Salini ha ereditato con la scalata del 2012, Fisia era stata coinvolta nella spinosa vicenda dell’inceneritore di Acerra, ai tempi dell’ «Emergenza Rifiuti» a Napoli: ora si è riposizionata fra le prime società mondiale di dissalazione, sbarcando in Turchia e Arabia Saudita.
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