Bitcoin si mette alla prova in coincidenza con il lancio dei contratti futures anche al Cme, il Chicago Mercantile Exchange rivale del Cboe che li ha già lanciati sette giorni fa. Dopo una settimana di relativa calma, che dava l'impressione che l'ingresso nella finanza mainstream avesse alla fine messo le briglie al riottoso bitcoin, nel fine settimana la criptovaluta è tornata a correre avvicinandosi a un passo da quota 20mila dollari. Poi all'avvicinarsi del debutto dei futures al ben più grosso Cme si è innervosito di concerto con i derivati partiti ieri sera: ieri notte i contratti per gennaio sono scattati al riazlo sopra quota 20.000 per poi scendere a 19.250.
«Sell on the news»
Nella giornata di domenica aveva toccato il nuovo picco poco sotto i 19.800 dollari prima di assestarsi stamane attorno a 19.000, quando un anno fa era scambiato sotto i 1.000 dollari. La mossa verso la quota 20mila appare giustificata dal punto di vista tecnico dal consolidamento del nuovo canale ascendente dopo che la criptovaluta ha superato di slancio la resistenza a quota 16.000. Ora gli analisti vedono un potenziale rafforzamento fino a 24.000 nel breve periodo.
Ma gli scettici sottolineano che la partenza dei futures al Cme potrebbe fornire il pretesto per il più classico dei «sell on the news». In questo caso la correzione al ribasso incontrerebbe livelli di resistenza indicati a 17.000 e a 14.850 dollari.
Ma è chiaro che i ragionamenti tecnici possono valere fino a un certo punto, dal momento che il sospetto di una bolla in fase di imminente sgonfiamento è sempre concreto, anche alla luce della velocità del rialzo. La settimana scorsa un sondaggio del Wall Street Journal indicava che il 96% degli economisti interpellati ritiene che il prezzo del bitcoin sia trainato dalle attese dalle potenziali evoluzioni della blockchain, la tecnologia che permette il trasferimento sicuro di valore su internet. Ma intanto la funzionalità del bitcoin rimane frenata dalla congestione della rete e dalle fratture interne alla comunità degli sviluppatori, che ha portato quest'anno a una doppia scissione e alla nascita del Bitcoin Cash e del Gold.
Per contro Ronnie Moas, analista indipendente che lo scorso luglio, quando le quotazioni erano attorno a 2.600 dollari, aveva previsto una rivalutazione del 500%, non ha dubbi che il bitcoin continuerà il cammino al rialzo: “La fine della storia sarà quando il bitcoin arriverà tra 300-.000 e 400.000 e sarà la valuta con maggior valore al mondo”, ha commentato in un'intervista alla Cnbc.
DOSSIER: BITCOIN E CRIPTOVALUTE
Tra nuovi futures ed Etf
I timori che l'avvio dei futures possa fornire ai ribassisti lo strumento per puntare su una flessione delle quotazioni con investimenti ridotti si fanno quindi sentire oggi, in coincidenza con il lancio dei contratti al Cme, listino ben più rilevante in termini di volumi e di quotazioni rispetto al Cboe.
Ma la corsa verso il mainstream si fa incalzante, con più operatori che si sono fatti avanti per l'autorizzazione di Etf su bitcoin, che rappresenterebbe un ulteriore passo verso un mercato più regolamentato e con strumenti diversi di investimento e di copertura. Già la Sec a marzo ha respinto la richiesta dei fratelli Winklevoss, quelli della causa a Mark Zuckerberg per l'idea di Facebook, diventati recentemente i primi miliardario in bitcoin, proprio sulla base della motivazione che “i mercati di bitcoin sono privi di regolamentazione”.
ECONOPOLY: BITCOIN BOLLA O SOUFFLÉ?
In altalena anche le altre
Intanto il rimbalzo del bitcoin ha trainato anche la altre maggiori criptovalute: Ethereum, Bitcoin Cash e Litecoin hanno messo a segno rialzi superiori al 5% nelle ultime 24 ore. In evidenza Cardano, la cosiddetta “Ethereum de Giappone” che ha visto più che raddoppiare il proprio valore – da 0,22 a 0,48 dollari - da sabato a domenica sera, spingendo Cardano al sesto posto per capitalizzazione tra le criptovalute. Nella notte anche queste hanno registrato qualche assestamento.
Nel totale le oltre 1.300 criptovalute hanno ormai una capitalizzazione che si avvicina ai 600 miliardi di dollari: a fare la parte del leone è ovviamente il bitcoin con un valore di 320 miliardi.
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