Bitcoin cash, la critpovaluta nata da uno scissione del vecchio Bitcoin, sta correndo su rialzi di quasi il 49% a 3.420 dollari dopo l’annuncio del suo sbarco fra le offerte della piattaforma di scambi americana Coinbase. In mattinata però si sono toccati anche picchi superiori, costringendo Coinbase a bloccare le negoziazioni per eccesso di volatilità (gli scambi riprenderanno alle 18, ora italiana). La società sta indagando perché sostiene che gli acquisti siano scattati prima delle sue comunicazioni ufficiali. Non si esclude una fuga di informazioni da parte di qualche dipendente, ipotesi che nei mercati tradizionali configurerebbe il reato di insider trading (abuso di informazione privilegiata: diffusione di dati sensibili per trarre vantaggio rispetto ad altri investitori).
Il bitcoin “tradizionale” è in calo di oltre il 5% a 17.400 dollari, dopo aver sfiorato il tetto dei 20mila nelle ultime giornate. In giornata aveva toccato anche tonfi del -10%, segnando la flessione più brusca degli ultimi tre mesi. «Abbiamo monitorato il network di Bitcoin cash negli ultimi mesi e e abbiamo deciso di darvi pieno supporto, includendo l’abilità di comprare, vendere, inviare e ricevere», ha dichiarato la società in un annuncio via blog.
Le origini del “gemello” del Bitcoin
Il Bitcoin cash è nato quest’anno a seguito di uno scontro tra fazioni interne alla criptovaluta originaria, causata da una divergenza di vedute sulla blockchain (il database distribuito che fa da registro contabile agli scambi in bitcoin). Gli analisti del settore lo considerano un «concorrente legittimo» della regina delle criptovalute, anche se al momento si mantiene un certo scarto dimensionale. Bitcoin mantiene una capitalizzazione di mercato di oltre 290 miliardi di dollari contro i “soli” 57,5 miliardi di Bitcoin cash, ma i rumor delle ultime ore stanno spingende le valutazioni oltre all’attesa. Nonostante lo stop su Coinbase, il Bitcoin cash continua a correre e spicca in mezzo ai cali di Bitcoin e altre criptovalute di riferimento come Ethereum (giù dell’1,31%) e Ripple (-2,6%). Coinbase ha detto che «non esiterà» a licenziare qualsiasi dipendente che abbia fatto trapelare l’informazione prima della scadenza dell’embargo. La giornata no del Bitcoin tradizionale va in controtendenza rispetto a un dicembre all’insegna di nuovi picchi, incluso il debutto sul Chicago mercantile exchange (la principale piazza di futures mondiale).
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