L’obiettivo è chiudere la partita di Persidera il prima possibile anche perché la pressione di Bruxelles si fa sentire dopo che, a fine maggio, come si ricorderà, la commissione europea ha approvato l’acquisizione del controllo de facto di Telecom Italia da parte di Vivendi subordinandola alla cessione, proposta dai francesi, del 70% detenuto da Tim nell’operatore di rete (il restante 30% è in mano al gruppo L’Espresso), che ha in pancia cinque multiplex digitali nazionali. Di certo, per ora, nel percorso, su cui sono al lavoro Lazard e Barclays, c’è che entro il prossimo 15 gennaio dovranno essere presentate le offerte vincolanti a valle della due diligence.
Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, sarebbero rimasti in lizza quattro candidati: il fondo infrastrutturale F2i, il gruppo americano Discovery, tra i principali clienti di Persidera, nonché le due società delle torri, Rai Way ed Ei Towers, controllate, rispettivamente, da Viale Mazzini e da Mediaset. E accomunate nella logica sottesa a questa discesa in campo: entrambe, infatti, normativa alla mano, non possono mettere direttamente le mani sui Mux di Persidera (ognuna ne hanno già cinque in casa propria), ma puntano a proporsi come gestore della parte infrastrutturale al fianco di chi, alla fine, si aggiudicherà il “tesoretto” della controllata di Telecom. Forti dell’expertise che mancherebbe, invece, agli altri due contendenti.
La valenza generale di tale mossa, dunque, non è molto dissimile e tutte e due le società hanno bisogno di trovare un alleato per arrivare fino in fondo. Ben sapendo che l’eventuale “patto” con Discovery, che è un fornitore di contenuti, creerebbe di sicuro un polo industriale molto forte sul mercato italiano, mentre l’intesa con F2i potrebbe forse aprire uno spiraglio, politica permettendo, verso l’agognato operatore unico delle tlc. Quali saranno le squadre finali in campo è ancora presto per dirlo perché il confronto è aperto e nessun accordo è stato ancora raggiunto. Sia Rai Way che Ei Towers, però, stanno lavorando per trovare la migliore architettura possibile anche prima della deadline di gennaio e le trattative sono in corso.
La controllata di Viale Mazzini avrebbe aperto da tempo un faro sul dossier e, dopo lo stop del governo alla tentata Opa di Ei Towers, che avrebbe dato il “la” al possibile consolidamento del settore, sarebbe intenzionata a giocare in prima linea questo match. Per tale ragione, vedrebbe in Persidera uno snodo importante, consapevole di potersi proporre come un ottimo partner industriale, anche perché ha in “house”, per esempio sul lato della manutenzione, molte delle competenze e delle risorse che servono a Persidera.
Quanto a Ei Towers, che non ha mai nascosto, fin dal tentativo (fallito) sulla concorrente, di voler spingere sul pedale dell’aggregazione, il punto di forza di un eventuale asse con la controllata di Telecom starebbe nel maggiore “allineamento” della sua rete con quella della società: già oggi Persidera si “appoggia” a Ei Towers (il 30-35% delle torri usate per le sue attività, principalmente in affitto, appartengono all’azienda del Biscione). E, anche in questo caso, il vantaggio non sarebbe tanto in termini di marginalità, ma guardando soprattutto agli scenari futuri.
Il mercato pronostica da tempo l’approdo all’operatore unico, finora rimasto nei cassetti, e la cessione di Persidera viene quindi vista come un primo test per capire se quella strada sarà imboccata una volta per tutte.
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