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La volata di Fca in Borsa e le voci di mercato su un «big deal»

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La volata di Fca in Borsa e le voci di mercato su un «big deal»

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Fiat Chrysler Automobiles ancora in rialzo, dopo la volata di oltre l’8% messa a punto la vigilia. I titoli della casa auto si sono portati stabilmente sopra il livello record di 17 euro: solo una settimana fa era al di sotto dei 15 euro. Da inizio anno le quotazioni della società sono lievitate di oltre il 15%, dopo i guadagni da incorniciare del 2017, quando con il balzo del 73%, Fca ha vantato la performance migliore del listino milanese.

Novità particolari in grado di giustificare la performance stellari delle ultime sedute non sono emerse. Anzi i dati sulle immatricolazioni di dicembre, annunciati nei giorni scorsi, non riescono a spiegare i rialzi delle azioni, dal momento che nei Paesi chiave di Italia e Stati Uniti la società ha fatto peggio del mercato, accusando un ribasso del 13,9% nel nostro Paese e dell’11% Oltreoceano. Il gruppo ha giustificato lo scivolone delle vendite negli States con la nuova strategia, che punta a ridurre gli accordi con le società di noleggio, poco redditizi. D’altra parte gli investitori iniziano a scommettere che l’ad Sergio Marchionne stia progettando qualche grande operazione nel suo ultimo anno di mandato, inclusa un’alleanza con un altro costruttore.

Qualche novità sulla strategia della casa auto potrebbe emergere la prossima settimana, quando aprirà i battenti il Salone dell’auto di Detroit. L’appuntamento clou, comunque, sarà a giugno quando Fca presenterà alla comunità finanziaria il nuovo progetto industriale fino al 2022. In quell’occasione verrà probabilmente indicato anche il successore di Marchionne, che comunque rimarrà alla plancia di comando in Exor e anche in Ferrari.

Intanto gli analisti stanno ritoccando al rialzo i target di prezzo. Questa mattina gli esperti di Jp Morgan hanno aggiornato la stima del prezzo obiettivo a 21 euro, con un giudizio sulle azioni ovviamente positivo.

Negli ultimi giorni è andato bene il comparto auto di tutta Europa, sebbene la maggior parte dei titoli non abbia vantato la performance stellare di Fca. Il settore dovrebbe beneficiare di prospettive rosee considerando che l'economia è in crescita nella maggior parte delle aree del mondo. In più negli States i gruppi auto potrebbero avvantaggiarsi anche della riforma fiscale promossa dal presidente, Donald Trump. Una boccata d’ossigeno per il comparto è arrivata anche dal Brasile, dove il mercato dei veicoli ha mostrato segnali di ripresa, dopo quattro anni di sofferenze: nel 2017 le registrazioni sono balzate del 10% a 2,2 milioni di unità. Più in particolare nell’ultimo mese di dicembre in Brasile le immatricolazioni di auto sono cresciute dell’1% e quelle di veicoli commerciali leggeri del 13%. Le vendite di camion sono volate addirittura del 40%. Tuttavia Fca è andata male accusando un calo delle vendite del 5,5%, ma ha vantato performance promettenti con i veicoli leggeri, con un progresso dell’8% e soprattutto con le Jeep, le cui vendite sono aumentate del 9%. Gli analisti di Mediobanca oggi hanno puntato l’indice sulla ripresa del mercato brasiliano che potrebbe far bene proprio a Fca, considerando la forte esposizione del gruppo nel Paese. Tra l’altro l’associazione locale dei concessionari di automobili prevede un'ulteriore accelerazione rispetto al 2017, anche se il mercato rimane il 40% sotto rispetto ai picchi del 2012.

Sicuramente, comunque, il clima vacanziero porta bene alla casa guidata da Sergio Marchionne: anche la scorsa estate, nei giorni di metà agosto, i titoli avevano registrato una forte impennata,surriscaldati da una girandola di voci, poi smentite, su alleanze in vista con gruppi asiatici. Da allora le azioni di Fca, tra alti e bassi, non hanno masi smesso di correre.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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