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Green bond da 1,25 miliardi per Enel

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Obbligazioni

Green bond da 1,25 miliardi per Enel

Enel torna sul mercato dei capitali con un green bond da 1,25 miliardi che ha raccolto ordini per circa 3,4 miliardi, con l’80% della domanda riconducibile ad asset manager, fondi pensione e assicurazioni, a conferma della qualità e del sostegno che hanno accompagnato l’operazione. Rispetto alle obbligazioni tradizionali, le emissioni “verdi” sono destinate, come noto, a progetti e a investitori con un focus particolare su sostenibilità ambientale e climatica. Il bond targato Enel con scadenza 16 settembre 2026, prevede il pagamento di una cedola a tasso fisso dell’1,125% e ha un prezzo di emissione del 99,184%, per un rendimento effettivo a scadenza dell’1,225%, che corrisponde a un premio di 47 punti base sopra il tasso midswap, dopo un’iniziale guidance di rendimento in area 65 punti base sul midswap, poi rivista in area 50.

È la seconda emissione “verde” per il gruppo guidato da Francesco Starace dopo l’esordio di un anno fa quando il colosso energetico piazzò un’obbligazione da 1,25 miliardi a fronte di una richiesta di 3 miliardi per una scadenza a sette anni. Una scelta assolutamente in linea con la svolta di Enel che ormai da anni ha puntato e investito sulla sostenibilità, spingendo in questa direzione anche la sua strategia finanziaria. Al punto che, primo al mondo, il gruppo ha creato nei mesi scorsi un “green bond committee” con l’obiettivo di valutare i progetti e l’allocazione dei proventi di green bond da destinare, come detto, a interventi con un’impronta “verde” (dallo sviluppo di impianti di generazione da fonti rinnovabili alla realizzazione di reti di trasmissione e distribuzione, oltre a sistemi di smart metering). Non solo. Dopo il capital markets day di novembre, il big dell’energia ha organizzato anche un road show dedicato con diversi investitori europei per illustrare i traguardi raggiunti su questo versante che sta riscuotendo un significativo successo. Prova ne è il consistente livello di domanda registrato ieri, che ha spinto l’emittente ad alzare l’asticella rispetto a un’ipotesi di partenza di un miliardo, come pure l’identikit di coloro che hanno bussato alla porta del gruppo, con il 70-75% degli ordini allocato tra Francia, Gran Bretagna, Paesi nordici e Germania. E ancora, la size media delle richieste, con una buona fetta di investitori anche sopra i 100 milioni.

Senza contare che la mossa di ieri - che ha visto scendere in campo un nutrito pool di banche (Banca Imi, Bnp Paribas, Crédit Agricole Cib, Hsbc, Ing, Jp Morgan, Mediobanca, Natixis, Smbc Nikko, Société Générale, Ubi Banca e UniCredit) - conferma altresì l’impegno assunto, a metà dicembre, da Enel e da altri otto gruppi europei che, in occasione del Paris 2017 Climate Finance Day, hanno espresso la loro volontà di sviluppare ulteriormente il segmento dei green bond come uno dei tasselli della loro strategia industriale e di finanziamento.

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