Richemont non è abituato a entrare con partecipazioni, sebbene di maggioranza, nelle società: o il 100% del capitale o niente. Yoox Net-a-Porter (Ynap) era stata un unicum e ora “l’anomalia” viene sanata. Il gruppo svizzero del lusso ha deciso di puntare sull’e-commerce, come d’altra parte aveva fatto a suo tempo acquisendo nel 2010 Net-a-Porter, e lancia un’offerta pubblica di acquisto al prezzo di 38 euro in contanti su Ynap. Il prezzo dell’Opa riconosce un premio del 25,6% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì scorso (30,26 euro) e un premio del 27,0% rispetto al prezzo medio ponderato nei 3 mesi . E il titolo in Borsa si è subito allineato al prezzo dell’offerta, chiudendo le contrattazioni ieri a 37,56 euro per azione (+24,12%).
L’operazione, che valorizza Ynap 5,3 miliardi di euro, costerà al gruppo svizzero circa 2,7 miliardi di euro e sarà finanziata in parte con mezzi propri, in parte, se sarà necessario, da un finanziamento per il quale Richemont ha già siglato un accordo con Goldman Sachs. L’obiettivo è quello di superare il 90% delle azioni ordinarie, in modo da procedere al delisting della società da Piazza Affari. Il gruppo elvetico che controlla marchi come Cleef & Arpels, Piaget, Vacheron Constantin, Jaeger-LeCoultre, Panerai e Montblanc, possiede ad oggi il 25% delle azioni ordinarie con diritto di voto di Ynap, ma il 48,9% del capitale sociale (che comprende anche le azioni di categoria B). L’offerta è quindi sul restante 75% delle azioni ordinarie, di cui il 5,7% è in mano al fondatore di Yoox Federico Marchetti, che si è già impegnato a conferire le azioni in Opa. Con ogni probabilità farà lo stesso anche Renzo Rosso, molto vicino a Marchetti, con il suo 5,7%. Fra gli azionisti di rilievo anche Capital research and management company con il 10,1%, Schroders con il 5% e il miliardario arabo Mohamed Alabbar con il 3,9 per cento. Se già questi soci aderissero tutti all’offerta, Richemont arriverebbe al 55,4%, una quota di maggioranza assoluta.
«Intendiamo rafforzare la presenza e il focus di Richemont sul canale digitale, che sta assumendo un’importanza critica per soddisfare i bisogni dei clienti del lusso» ha sottolineato in una nota Johann Rupert, presidente di Richemont, che ha poi sottolineato: «Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti dal management di Yoox Net-a-Porter Group guidato da Federico Marchetti e intendiamo supportarlo nel futuro per perseguire la loro strategia e accelerare ulteriormente la crescita del business». Un’apertura di credito, quindi, verso il management che finora ha gestito la società. Non solo. Il presidente di Richemont ha anche voluto rassicurare sull’autonomia e l’italianità di Ynap: «Quale parte del nostro gruppo, Yoox Net-a-Porter continuerà a essere gestito come un business distinto, assicurando così che rimanga una piattaforma neutrale e altamente attrattiva per i brand del lusso».
Un giorno sicuramente storico per Marchetti: «Quasi 20 anni dopo aver inventato Yoox, sono sempre più affascinato dalla magia di Ynap. La prospettiva di non possedere più il 4% del capitale azionario non cambia assolutamente il mio impegno imprenditoriale in Ynap. La mia motivazione è sempre stata sognare ed innovare per i nostri clienti e questo non cambierà negli anni a venire». A conferma che Marchetti resterà alla guida della società.
Ynap è assistita da BofA Merrill Lynch e da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario, in qualità di advisor finanziari. Gatti Pavesi Bianchi agisce in qualità di consulente legale. Richemont, invece, è seguita nell’operazione da Bonelli Erede sul fronte legale.
monica.dascenzo@ilsole24ore.com
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