Sono nuovamente scintille tra il board di Carige e l’azionista di riferimento della banca, ossia la Malacalza Investimenti che, dopo l’aumento di capitale da 544 milioni, controlla il 20,6% dell’istituto. Nei giorni scorsi, come riportato dal Secolo XIX, Mattia Malacalza ha scritto al presidente di Carige, Giuseppe Tesauro. Nella missiva si muovono, tra l’altro, profonde critiche in merito alla «complessiva conduzione gestionale, legale e comunicativa dell’operazione (di ricapitalizzazione, ndr) da parte delle banche garanti di Carige, dei consulenti legali di questa e dei suoi incaricati della comunicazione».
L’azionista chiede quindi un «franco confronto», confidando che «il cda e il management» possano ora concentrarsi sul piano industriale. La lettera, insomma, suona come un avvertimento. Ma non ancora una dichiarazione di guerra, come invece furono il comunicato con cui Malacalza, nel 2016, di fatto defenestrò l’allora ad Piero Montani, o il documento al cda con cui, nel 2017, sfiduciò il successivo ad, Guido Bastianini. La nuova tensione, per ora, è stata ignorata in Borsa: +2,3%.(R.d.F.)
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