Life Based Value, la startup a cui fa capo Maam – il programma digitale che trasforma la genitorialità in un master – ha lanciato oggi un aumento di capitale attraverso la piattaforma italiana di crowdfunding Mamacrowd. La raccolta punta ad aprire il capitale della società a circa 100 soci raccogliendo fino a un massimo di 600mila euro. Il round di investimento è però già iniziato offline, come spiega Riccarda Zezza, co-founder di Maam e ceo di Life Based Value: «Diversi business angels credono già nel programma digitale Maam e da loro abbiamo già raccolto 200mila euro. Inoltre abbiamo firmato una lettera di intenti per 500mila euro con un fondo Impact. In tutto puntiamo a raccogliere, al massimo, 1,5 milioni di euro». L’investimento minimo previsto per diventare soci della startup è stato fissato a 500 euro. Mentre per cifre superiori sono previste delle premialità – sia per i singoli investitori che per le aziende - come l’accesso agevolato al programma Maam. La somma raccolta servirà alla startup per continuare a crescere, dal punto di vista della struttura, dello sviluppo tecnico e anche sul fronte marketing. Inoltre l’impresa avvierà a breve un progetto pilota fuori dall’Italia. «Non abbiamo ancora definito dove ma la nostra impresa e il nostro programma – spiega Zezza – hanno dimostrato di avere un grande potenziale di espansione internazionale, con richieste di aprire mercati in Brasile, Romania, Regno Unito, Spagna e Giappone. Enel ed Eni, due delle aziende clienti, hanno inoltre già esteso il programma ad altri Paesi e il sistema risulta essere efficace ovunque».
Nato nel 2012, Maam è un programma basato su un metodo che aiuta le neo-mamme e i neo papà a valorizzare sul posto di lavoro alcune competenze chiave sviluppate con la maternità e la paternità come la capacità di ascolto, il problem solving, l’empatia, la gestione del tempo e la creatività. «In questo modo – chiarisce Zezza – diamo alle aziende il modo di valorizzare e potenziare il proprio capitale umano anche durante una fase che in passato veniva erroneamente vista come un periodo in cui la lavoratrice perdeva competenze e quindi come un problema per il datore di lavoro». In due anni di attività Maam è stato scelto da 30 aziende italiane e multinazionali tra cui Poste Italiane, Unicredit, Enel, Unipol, Coca-Cola e Fastweb. E i risultati ottenuti dai primi 2.000 partecipanti confermano un miglioramento che va dal 5% al 35% delle competenze coinvolte.
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