Finanza & Mercati

Manuale anti-panico per affrontare gli sbalzi delle Borse

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IL PARERE DEGLI ANALISTI

Manuale anti-panico per affrontare gli sbalzi delle Borse

Niente panico. È il leit motiv intonato in coro dagli esperti consultati dal Sole24Ore. In situazioni di mercati come l’attuale, è l’indicazione, non bisogna assolutamente farsi prendere dalla frenesia e dalle decisioni di “pancia”. «In simili frangenti, soprattutto se si arriva impreparati, - dice Raimondo Marcialis, ceo di Mc Advisory - molto probabilmente, seguendo i propri timori, si fanno solo danni. Invece di, ad esempio, vendere si “svende”»

Analisi dei grafici su base settimanale
Ciò detto il signor Rossi, giustamente, sottolinea: ok niente timori! Ma è più facile a dirsi che a farsi. Quali, allora, le possibili concrete mosse? «Un primo elemento da tenere sempre in mente - spiega Enrico Malverti, Research Manager di Cyber Trade - è quello di guardare i grafici su base settimanale. Solo in questo modo è possibile eliminare i “rumori” di fondo creati dagli algoritmi di brevissimo periodo”. Oltre a ciò bisogna sempre ricordarsi di «fissare degli stop loss e degli stop profit». Vale a dire: livelli soglia definiti in anticipo in cui, a prescindere da ciò che accade intorno a noi, si esce dalle posizioni sia che si guadagni (stop profit) sia che sia stia perdendo denaro (stop loss).

La finanza comportamentale e i tipici errori
In particolare la predisposizione di simili meccanismi riesce a eliminare, proprio in momenti di crisi dei mercati, tipici errori analizzati dalla finanza comportamentale. È noto infatti che, quando si sta perdendo dei soldi con un titolo, la tendenza è quella di mantenere le azioni troppo a lungo in quanto si vuole evitare la sofferenza conseguente alla minusvalenza. Analogamente, nel momento in cui si sta guadagnando la propensione è di vendere in anticipo per “godere” della plusvalenza.

Di là dalle considerazioni di carattere comportamentale «era piuttosto chiaro - aggiunge Malverti - che il “run up”», cioè il balzo dei listini oltre la media degli ultimi tempi, «richiedeva il posizionamento di stop profit per prevenire lo storno cui stiamo assistendo adesso».

La situazione diventa più complessa
Già, lo storno. Ma si tratta di un evento limitato oppure è cambiato qualcosa più in profondità? «La risposta è articolata - dice Massimo Saitta, direttore investimenti di Intermonte Advisory -. In primis bisogna sottolineare che i tassi sui titoli di Stato, che ieri con lo yield del Treasury trentennale vicino al 3% hanno dato il “la” alla correzione, oggi sono tornati sui livelli in linea con il recente passato». Quindi, a ben vedere, « il contesto attorno all’equity non pare cambiato se non in misura limitata». Ciò detto però «la volatilità, in pochissimo tempo, è balzata verso l’alto. Il che mostra come il 2018, a differenza del 2017, vedrà dei listini più difficili da gestire e affrontare». «In un simile contesto -fa da eco Malverti - gli eventuali rimbalzi che potranno esserci dovrebbero essere sfruttati dall’investitore con una propensione al rischio medio-bassa per limare le posizioni». Oppure, aggiunge Saitta, «per fare selezione su titoli e settori».

Il capitale di rischio
Qui a ben vedere è utile ricordare un altro elemento: il concetto di capitale di rischio. Troppo spesso si dimentica che l’investimento azionario, soprattutto in Borse sempre più complesse quali le attuali, può portare anche a perdere grande parte dei soldi investiti. Di conseguenza la domanda da porsi, anche in simili situazioni, non è: quanto spero di guadagnare? Bensì: quanto sono disposto a perdere? Se si ha un capitale di 100 unità e di questo 80 unità sono necessarie per mandare i miei figli a scuola o per pagare l’affitto, è chiaro che il mio limite di sopportazione delle perdite è di 20 unità. Investire di più in azioni sarebbe un errore.

Livelli da monitorare
Così come sarebbe un errore ignorare che, da qualunque parte la si veda, l’evento di ieri a Wall Street è un segnale da non trascurare. «Il quadro di fondo - conclude Malverti - si è un po’ logorato. A questo punto rispetto al Fste Mib io, sul fronte dell’analisi tecnica, faccio attenzione al supporto di 21.700 punti». E rispetto l’S&P 500? «Mi sono segnato il livello di supporto di 2.518 punti». Soglie cui guardare con attenzione. Ricordandosi sempre, da un lato, di avere un approccio prudente; e, dall’altro, che il trader fai-da-te funziona solo quando si è realmente esperti. Diversamente si rischia di perdere parecchi denari.

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