2/5 I rischi per i mercati/La scommessa sui BTp
I riflessi di questo fenomeno sull'obbligazionario non si sono fatti attendere, ma non sono stati certo unidirezionali: se i titoli decennali di Stati Uniti e Germania si sono impennati raggiungendo massimi pluriennali rispettivamente al 2,80% e allo 0,75%, non altrettanto si può dire per i Paesi non «core». I tassi del Bono spagnolo e del nostro BTp si sono infatti mantenuti stabili o addirittura si sono mossi in discesa ed è soprattutto il caso italiano a far drizzare le antenne agli operatori.
Con il rendimento ormai sotto il 2% lo spread nei confronti del Bund si è ridotto a 120 punti base, livelli che non si vedevano da oltre un anno. È vero che la prospettiva in Germania di un nuovo Governo Cdu-Spd molto più favorevole alla costruzione europea tende automaticamente a favorire i titoli della «periferia», ma è altrettanto evidente che pochi si aspettavano un movimento simile in una fase di avversione per il rischio e soprattutto a meno di un mese dalle elezioni: il sospetto che il mercato stia sottovalutando pericoli neanche tanto nascosti dietro al voto italiano si tocca con mano.
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