«L’analisi economica, effettuata sulla base dei dati economici più recenti e dei risultati delle indagine qualitative, indica al volgere dell’anno una dinamica della crescita forte e generalizzata». E' quanto si legge nel bollettino economico diffuso questa mattina dalla Banca Centrale Europea in cui si sottolinea come le informazioni resesi disponibili dopo l’ultima riunione del Consiglio direttivo del 2017 confermano che l’economia ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto, con un accelerazione superiore alle attese nella seconda metà del 2017. «Il forte slancio congiunturale - si legge nel documento - la perdurante riduzione del sottoutilizzo delle risorse e il crescente grado di utilizzo della capacità produttiva rafforzano ulteriormente la fiducia del Consiglio direttivo che l’andamento dei prezzi convergerà verso l’obiettivo di un tasso di inflazione inferiore ma prossimo al 2 per cento». Restano inoltre sostanzialmente bilanciati i rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro. «Da un lato - recita il bollettino - il forte slancio congiunturale potrebbe dar luogo a ulteriori sviluppi positivi per la crescita nel trimestre a venire. Dall’altro, i rischi al ribasso rimangono principalmente riconducibili a fattori di carattere globale e agli andamenti dei mercati valutari». L’economia mondiale, conclude il bollettino, continua a espandersi a ritmi sostenuti, evidenziando segnali crescenti di sincronizzazione. «L’attività economica beneficia di condizioni finanziarie favorevoli a livello mondiale - si legge - e di una dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia».
Solida e ampia espansione economica attesa anche oltre breve periodo
Guardando alle prospettive dell'economia, il bollettino sottolinea come «ci si attende che la solida e ampia espansione economica prosegua anche oltre il breve periodo». Le misure di politica monetaria , si ragiona, che hanno agevolato il processo di riduzione della leva finanziaria, «continuano a sostenere la domanda interna». I consumi privati sono sospinti dalla crescita dell’occupazione che a sua volta beneficia delle riforme del mercato del lavoro attuate in passato e dall’aumento della ricchezza delle famiglie. «Gli investimenti delle imprese continuano a rafforzarsi sulla scia delle condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli - recita il documento - della crescente redditività delle imprese e della solida domanda. Negli scorsi trimestri gli investimenti in edilizia residenziale hanno registrato ulteriori miglioramenti. L’espansione mondiale generalizzata, inoltre, sta dando impulso alle esportazioni dell’area dell’euro».
Volatilità tasso di cambio rappresenta fonte di incertezza
Ribadendo un concetto già espresso in conferenza stampa a Francoforte lo scorso dicembre dal presidente Mario Draghi, il bollettino ribadisce che
la recente volatilità del tasso di cambio rappresenta «una fonte di incertezza da tenere sotto osservazione per le sue possibili implicazioni sulle prospettive a medio termine della stabilità dei prezzi". Dopo aver toccato quota 1,25 dollari, l'euro è in realtà andato perdendo qualche posizione nel corso delle ultime sedute e oggi tratta sotto quota 1,23 dollari.
Tuttora necessario un ampio grado di stimolo monetario
Il bollettino conferma anche la guidance della Bce in tema di politica monetaria. «Mentre si rafforza la convinzione da parte del Consiglio direttivo che l’inflazione evolverà verso il proprio obiettivo - si legge nel documento - le spinte sui prezzi interni sono rimaste nel complesso contenute e devono ancora mostrare segnali convincenti di una tendenza al rialzo duratura». «Pertanto - si sottolinea - è tuttora necessario un ampio grado di stimolo monetario affinché le spinte inflazionistiche di fondo continuino ad accumularsi e sostengano la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo».
I mercati del lavoro dell'eurozona continuano a migliorare
Si conferma infine l'analisi del miglioramento in atto dei mercati del lavoro che «continuano a migliorare, sostenendo così il reddito delle famiglie e la spesa per consumi». L’occupazione, si sottolinea, si colloca attualmente a un livello di circa l’1,2% superiore ai massimi pre-crisi del primo trimestre del 2008. A novembre 2017 il tasso di disoccupazione nell’area dell’euro era pari all’8,7 per cento, in calo rispetto all’8,8 per cento di ottobre e 3,3 punti percentuali al di sotto del picco post-crisi registrato nell’aprile del 2013. . Tale calo è generalizzato tra le diverse fasce di età e tra i generi. Anche la disoccupazione di lunga durata «continua a diminuire, pur rimanendo al di sopra del livello pre-crisi». Le informazioni ricavate dalle indagini, conclude il documento, segnalano una persistente crescita dell’occupazione nel periodo a venire, e la presenza in alcuni paesi e settori di crescenti segnali di carenze di manodopera.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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