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Gucci supera Hermes e traina i conti del gruppo Kering

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Gucci supera Hermes e traina i conti del gruppo Kering

Gucci supera Hermes in giro d’affari e trascina i conti di Kering nel 2017. La maison italiana ha messo a segno una crescita del fatturato del 41,9% reported (+44,6% comparable) a 6,211 miliardi di euro nello scorso esercizio, contro i 5,549 miliardi registrati da Hermes (+9% anno su anno). Certo le strategie dei due brand sono differenti: se, infatti, Gucci ha messo in pratica una politica di maggiore accessibilità dei propri prodotti per conquistare le nuove generazioni, Hermes sta perseguendo invece una strategia di lusso assoluto. Ma sta di fatto che la casa di origini fiorentine si gode per la prima volta il sorpasso, con un buon risultato anche a livello di utile operativo ricorrente (+69,1% a 2,124 miliardi) e di margine operativo al 34,2 per cento.

Nel complesso il gruppo del lusso francese, guidato da François-Henri Pinault , ha archiviato l’esercizio con ricavi per 15,478 miliardi di euro in incremento del 25% reported (+27,2% su basa comparabile). Più che positiva anche l’evoluzione della redditività: l’utile operativo ricorrente ha visto un +56,3% a 2,948 milioni con un margine operativo salito di 3,8 punti percentuali al 19 per cento. «Kering ha chiuso un anno fenomenale nel 2017. Abbiamo realizzato oltre 3 miliardi di euro di fatturato in più in un solo anno e abbiamo generato più di un miliardi in più a livello di Ebit» ha commentato Pinault, sottolineando poi: «Abbiamo dimostrato inequivocabilmente la forza del nostro modello di business. In un contesto globale che rimane incerto, non abbasseremo la guardia, ma siamo fiduciosi che la complementarietà delle nostre case, la nostra presenza geografica, la diversità della nostra base di clienti e la forza di un gruppo del lusso integrato ci consentiranno anche quest’anno di fare molto meglio del mercato».

Eppure i risultati record del gruppo non hanno infiammato il titolo in Borsa, che a Parigi ha segnato una flessione del 3,21% a 367,8 euro per azione. «I risultati di Kering nel quarto trimestre e nell’intero 2017 sono stati maiuscoli - con una crescita di Gucci tra le più forti mai viste. La reazione negativa della Borsa mostra che le aspettative degli investitori erano ancora più alte - malgrado un consenso sellside più agevole. Il punto per il futuro sarà la tenuta di Gucci, confrontato a comparables molto difficili, e la velocità della progressione di Bottega Veneta. Quest’ultima in effetti è stata l’unica vera sorpresa positive della giornata, a mio avviso». Bottega Veneta ha chiuso il 2017 con ricavi per 1,176 miliardi (+0,2%), un utile operativo ricorrente di 294 milioni e un margine operativo del 25 per cento. «Sebbene sia troppo presto per parlare di un turnaround di successo, i risultati posso essere letti come incoraggianti per il 2018» scrive del brand Credit Suisse.

Positiva nel 2017 anche la performance di Yves Saint Laurent con un utile operativo ricorrente di 376,9 milioni (+40%) e un margine del 25% a fronte di ricavi saliti del 23% a 1,5 miliardi. Sul gruppo in generale torna anche Goldman Sachs, che si attende «una leggera revisione al rialzo del consensus dovuta alla più alta crescita organica del quarto trimestre e ad un margine operativo migliore delle attese per il brand Gucci».

I benefici del buon anno vissuto dal gruppo arriveranno anche agli azionisti, a cui sarà proposta una cedola di 6 euro per azione, con un incremento del 30% rispetto al 2016.

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