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Il ritorno di Mincione. Blitz su Carige, entra col 5,4% con una fiche da 22-23 mln

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Il «mister 8%» torna a investire in una banca Italiana. Raffaele Mincione, grazie a un blitz tra Natale e Capodanno 2011 sui diritti inoptati dell’aumento Bpm, arrivò a detenere oltre l’8% investendo circa 60 milioni e diventandone il primo socio. Oggi non figura più tra gli azionisti di rilievo della ex popolare, nel frattempo convolata a nozze con il Banco. Ma – a sorpresa- ha annunciato di avere rilevato una quota del 5,4% di Banca Carige. Un'operazione messa a segno da Capital Investment Trust, attraverso le sue controllate Pop12 e Time & Life, che ha acquisito 3 miliardi di azioni della banca ligure. Time & Life è il fondo lussemburghese con sede a Londra a cui fa capo Athena capital fund in cui era custodito il pacchetto della Bpm. Sempre con questo fondo era entrato nel marzo del 2012 in Mps rilevando l’1%. Una incursione finita male dato che si è tradotta per Mincione in una forte minusvalenza. Oggi torna a puntare sulle banche italiane investendo una fiche da 22-23 milioni di euro su Carige, reduce da un aumento di capitale da 560 milioni, per diventare il terzo socio alle spalle di Malacalza investimenti e Gabriele Volpi.

«Sebbene da 35 anni viva fuori dall'Italia, questo rimane il mio Paese e sono orgoglioso di poter continuare ad investire qui – ha spiegato - Carige è una banca storica, molto radicata sul territorio, sebbene ora si trovi in una fase complessa. Sono convinto non solo che la Banca abbia un grande potenziale e quindi possa essere un'opportunità di investimento per noi, ma anche che in Italia si stia aprendo uno scenario di ripresa che la comunità finanziaria internazionale non può che guardare con interesse». L'azionariato attuale della banca ligure vede Malacalza Investimenti come primo socio al 20,6%, Gabriele Volpi tramite Compania Financiera Lonestar al 9% e la Società per la Gestione delle attivita' (Sga) - controllata dal Tesoro - vicina al 5,4%. I primi due hanno aumentato la quota nel corso dell'aumento di capitale da 500 milioni di euro, mentre la Sga è entrata nell'azionariato proprio in quell'occasione. Sempre nell'ambito dell'aumento sono entrati nel capitale anche Credito Fondiario e Chenavari Investment Managers che ora hanno poco meno del 5%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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