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Poste Italiane alza la cedola, 160 milioni al Tesoro

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Profitti in crescita a 689 milioni

Poste Italiane alza la cedola, 160 milioni al Tesoro

(Bloomberg)
(Bloomberg)

Poste Italiane conferma una politica di dividendi in crescita e chiude il 2017 con tutte le principali voci di bilancio in crescita. La società guidata da Matteo Del Fante si prepara all’appuntamento con il nuovo piano industriale, previsto per il prossimo 27 febbraio, con tutte le carte in regola. «A luglio 2017 avevamo promesso una politica di dividendi stabile e in crescita e ora annunciamo la distribuzione per l’esercizio 2017 di una cedola in crescita del 7,7%, pari a 0,42 euro per azione» ha detto ieri l’ad a valle del cda di approvazione del bilancio. La quota per il Tesoro che ha in portafoglio il 29,26% delle azioni sarà quindi di circa 160,5 milioni, l’ assegno per Cdp (35%) sarà di circa 192 milioni.

Il management è riuscito a chiudere l’anno con un utile in crescita del 10,8%, pari a 689 milioni, nonostante che nei tre precedenti trimestri il risultato netto segnasse una flessione costante del 10% rispetto al trend del 2016. I ricavi totali segnano un andamento sostanzialmente stabile, a quota 33,4 miliardi (+1%), ma a fare la differenza per la bottom line è un combinato disposto tra maggiori entrate dalla gestione assicurativa e dal risparmio gestito (Del Fante ha accennato a un flusso positivo della raccolta dall’asset management per 700 milioni nel 2017) e l’efficienza sui costi, in calo del 2,9% (da 9,2 a 9 miliardi). A incidere sulla flessione del costo del lavoro (da 5,9 a 5,7 miliardi) anche gli esodi dal settore pacchi e recapiti, con un saldo di uscite per 4.700 persone a fine 2017. Il risultato operativo evidenzia una crescita del 7,8 per cento, a quota 1,123 miliardi, la raccolta aumenta del 2,7 per cento e raggiunge la soglia di 506 miliardi.

«I risultati preliminari 2017 evidenziano la forza di Poste Italiane e la sua capacità di generare redditività, di fornire servizi di qualità ai clienti e nello stesso tempo di creare valore per gli azionisti e i dipendenti – ha commentato ieri De Fante -. Il 2017 ha inoltre registrato un consistente aumento della raccolta BancoPosta e del risultato operativo di PosteVita. Incoraggiante l’aumento dei ricavi nel comparto pacchi, segno della capacità dell’azienda di cogliere le crescenti opportunità dello sviluppo dell’e-commerce in Italia. Tale incremento mitiga il calo previsto dei ricavi per il settore postale, legato alla attuale diminuzione dei volumi di corrispondenza».

In occasione della call, il cfo Roberto Giacchi, ha fornito previsioni molto positive sugli effetti del nuovo accordo siglato con la Cdp. «Il nuovo sistema di commissioni (in particolare viene introdotta anche una remunerazione upfront, dunque anticipata e non a fine anno, ndr) è basato su target alla nostra portata per cui posso affermare sin da ora che già nel 2018 potremmo portare i proventi della gestione della raccolta per conto di Cdp da 1,5 miliardi attuali a 1,8 ».

Il settore assicurativo e del risparmio gestito ha contribuito con 24,4 miliardi di ricavi totali (+2,4%). Confermato l’obiettivo di espandere l’attività nelle polizze unit linked e index linked. Stabile il settore finanziario (5,2 miliardi) mentre i servizi postali e commerciali hanno registrato ricavi pari a 3,6 miliardi, -5,0% rispetto al 2016, con i ricavi del comparto pacchi (pari a 693 milioni, in aumento del 6,7%) che hanno mitigato gli effetti della riduzione dei volumi sulla corrispondenza (oltre che di 23 milioni di accantonamenti a fronte di una multa comminata dall’Antitrust). Gli investimenti sono saliti da 451 a 467 milioni: in particolare su IT e pagamenti digitali. Il management ha annunciato ieri una nuova possibile ricapitalizzazione del Bancoposta e una diversa rappresentazione del bilancio a partire dal 2018.

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