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Assicuratori, come cambia la professione: dalle compagnie spinta alla…

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strategie di crescita

Assicuratori, come cambia la professione: dalle compagnie spinta alla consulenza

La figura dell’agente assicurativo è e resta uno dei tasselli chiave della futura strategia di crescita delle compagnie assicurative. L’agente oggi, ma ancor più negli anni a venire, avrà ambiti e competenze assai più ampie rispetto a quelle fin qui richieste. Non a caso una delle voci di investimento più sensibili nei piani delle società è proprio quella legata agli investimenti in formazione delle reti e in trasformazione stessa delle reti, sempre più laboratorio telematico. E non potrebbe essere altrimenti considerato che l’evoluzione della professione porta sempre più il profilo dell’agente vicino a quello del consulente finanziario. In primis, per la tipologia di prodotti che vengono e verranno veicolati sulla distribuzione, il cui livello di complessità richiede spesso know how specifici.

L’agente, nell’ambizione dei gruppi assicurativi, è quello che in prospettiva dovrà curare a 360 gradi i bisogni di una famiglia, dalla protezione, alla sanità, al welfare e agli investimenti per i figli. E in quest’ottica, ovviamente, la formazione è un aspetto chiave. Non a caso nel recente piano industriale di Cattolica viene dato ampio spazio all’impegno sulla rete. In particolare, il mirino è puntato sulla «crescita e differenziazione a supporto del canale agenziale». Il canale sarà meno rilevante di oggi, inciderà per il 68% sul giro d’affari complessivo rispetto all’83% del 2017, complice lo sviluppo dell’accordo di bancassurance con Banco Bpm, ma è comunque destinato a un tasso di crescita del 3%. Sostenuto da un nuovo mix produttivo con il Ramo III che passerà dal 6% attuale al 20% e da un rilancio dell’offerta nell’agricoltura, nell’agroalimentare, agli enti religiosi e al terzo settore.

Per promuovere tutto ciò, la rete Cattolica potrà contare su 30 mila giornate di formazione e su 600 incontri annuali sul territorio. Un impegno rilevante che replica quanto fatto anche da altre compagnie. Generali Italia nel 2017 ha offerto alla propria rete 1 milioni di ore di formazione (tra aula e online) gestite da una struttura interna di formatori specializzati, dedicata a percorsi di sviluppo delle competenze per tutti i consulenti (20 mila tra agenti e collaboratori). Alleanza Assicurazioni, sempre lo scorso anno, ha erogato circa 800 mila ore di formazione.

In sintonia con la nuova regolamentazione europea legata alla direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD, Insurance Distribution Directive), il Gruppo Unipol a partire dal passato esercizio si è impegnato ad attivare processi formativi che coinvolgono l’intero apparato agenziale, 5000 agenti, 15.000 subagenti e parte del personale di agenzia (in tutto circa 30.000 persone). Per il 2018 ha già previsto 10 mila ore di formazione per il personale interno della compagnia e 60 mila ore per l’intera rete. A ciò si aggiungono una ampia serie di strumenti di supporto nei processi di consulenza alla clientela.

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