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3/3 Rischio Italia e mercati / Quale peso per la politica se la Bce ritira lo…

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    borse e politica

    Rischio Italia, le previsioni dei grandi fondi sul dopo elezioni

    L'Italia non faccia passi indietro sulle riforme e non attui misure fiscali che possano mettere a rischio la tenuta dei conti pubblici. Per gli investitori interpellati dal Sole 24 Ore i timori non sono tanto sugli effetti a breve termine sui mercati della probabile instabilità politica del dopo voto, quanto sugli effetti a medio-lungo termine di una possibile inversione di rotta sulla politica economica

    3/3 Rischio Italia e mercati / Quale peso per la politica se la Bce ritira lo stimolo?

    Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia
    Se la rinormalizzazione della politica monetaria sarà graduale e in conseguenza del miglioramento del ciclo economico e di un'inflazione che torna più vicina agli obiettivi Bce, l'Italia non dovrebbe soffrirne in modo particolare almeno per quest'anno ed il prossimo. L'Italia potrebbe essere in una posizione vulnerabile solo se i tassi d'interesse salissero in modo più rapido del previsto in caso di rialzo più sostenuto dell'inflazione

    Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan AM
    I tassi resteranno bassi anche dopo la fine del Qe. La politica monetaria della Bce ha permesso ai governi di guadagnare tempo per fare riforme strutturali. Questo tempo è stato utilizzato solo in parte. La variabile politica ha una grande importanza in questo contesto perché ad essa è legata la possibilità di proseguire sul tema delle riforme sfruttando ancora la finestra di tassi bassi.

    Luca Tobagi, Investment Strategist di Invesco
    Come Paese dall'alto debito pubblico e dall'economia ancora fortemente intermediata dalle banche, l'Italia è potenzialmente vulnerabile a evoluzioni della politica monetaria BCE che restringano le condizioni finanziarie. Dubitiamo tuttavia che i banchieri centrali vogliano correre rischi di compromettere la ripresa con azioni di politica monetaria troppo restrittive

    Andrea Brasili, Senior economist di Amundi SGR
    La spesa per interessi continuerà a scendere per qualche anno anche se i tassi dovessero risalire e la BCE continuerà ad essere presente sul mercato per i reinvestimenti dei bond che vanno a scadenza. È anche vero che la ripresa rafforza l'opportunità di ricostituire “fiscal buffers”. Soprattutto in Paesi dal debito pubblico elevato come l'Italia. Non c'è spazio per una politica fiscale espansiva.

    Barry McAndrew, senior portfolio manager, State Street Global Advisors
    Gli effetti delle politiche espansive sul costo di rifinanziamento del debito italiano sono destinati a continuare ancora a lungo. L'Italia rischia tuttavia di restare dipendente dello stimolo monetario in caso di una nuova recessione. L'alto debito pubblico, la fragilità del settore bancario e il basso potenziale di crescita sono i maggiori fattori di vulnerabilità.

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