2/3 Rischio Italia e mercati / Quali pericoli a breve e lungo termine?
Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia
Il dibattito pre-elettorale si è svolto come se non esistessero vincoli di finanza pubblica all'azione di governo. L'Italia deve piegare in modo significativo il rapporto debito/Pil nei prossimi 5 anni per evitare di trovarsi in difficoltà o quando i tassi d'interesse saliranno in modo più deciso (come ad esempio è successo nel '92 e poi nel '95) o alla prossima recessione (come nel 2011-2012)
Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan AM
Vediamo due rischi estremi per i mercati. Il primo, più immediato, riguarda la possibile formazione di un governo di stampo populista che verrebbe letto come l'inizio di una fase di incertezza sia per l'Italia che per l'Europa. Il secondo rischio è che la nuova coalizione punti a un ritorno al passato con l'eliminazione di quelle riforme che sono state introdotte dagli ultimi governi in tema di lavoro e pensioni
Luca Tobagi, Investment Strategist di Invesco
L'azione di politica economica avrà probabilmente gradi di libertà limitati da vincoli, di bilancio e istituzionali, domestici ed esterni. È probabile che gli stessi vincoli possano mordere nel caso di una vittoria di formazioni populiste. È da mettere in conto un aumento del nervosismo sui listini qualora dovesse prevalere una retorica di irresponsabilità fiscale e anti-Euro.
Andrea Brasili, Senior economist di Amundi SGR
Il Paese sembra aver riguadagnato competitività. Le aziende sono tornate a investire e hanno diversificato le fonti di finanziamento. Con il voto il rischio è che questo percorso sia messo in discussione con un brusco cambio di rotta sulle politiche economiche. C'è poi il tema della relazione con i partner europei: un'Italia più critica su conti pubblici e immigrazione può entrare in collisione con Francia e Germania, orientate a rafforzare l'integrazione.
Barry McAndrew, senior portfolio manager, State Street Global Advisors
Chi investe sul mercato obbligazionario italiano si è ormai abituato all'instabilità politica. Un lungo periodo di incertezza dopo le elezioni è da mettere in conto e non dovrebbe essere una novità tale da influenzare i mercati. Altro discorso è se la politica fiscale del nuovo esecutivo dovesse minare il potenziale di crescita a lungo termine dell'economia. Questo sì potrebbe avere un impatto molto negativo sugli investitori.
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