Il cda di Prima Industrie, l’azienda piemontese leader nelle tecnologie dei sistemi laser e dei componenti elettronici per applicazioni industriali, incorona il 2017 come un anno eccezionale grazie a ricavi cresciuti del 14,1%, a quota 449,5 milioni, un Ebitda adjusted migliorato del 24,7% (45,1 milioni) e un utile netto quasi raddoppiato, a 18,7 milioni. «Il 2017, anno dei 40 anni di Prima Industrie, è stato il migliore di sempre» commenta Gianfranco Carbonato, ceo e presidente. Un traguardo importante, che porta l’azienda, espressione della tradizione meccatronica piemontese, a consolidare un ruolo di attore globale di mercato.
Il buon andamento degli indicatori mette lo sprint anche ai dividendi: il cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,40 euro per azione, il 33% in più rispetto a quello dell’esercizio precedente. Cedola in aumento, dunque, ma comunque su una quota non superiore alla metà dell’utile, così da mantenere “in casa” risorse per investire.
Quanto all’andamento degli ordini, i primi mesi del 2018 indicano risultati in ulteriore miglioramento. «Italia compresa – aggiunge Carbonato – dove la quota sugli ordini è superiore a quella, pur in crescita, sul fatturato 2017». Decisivo in questo caso il contributo di Industria 4.0, «che ha reinnescato gli investimenti in settori – spiega carbonato – dove avevamo il parco macchine più obsoleto d’Europa, con un’età media degli impianti spesso superiore ai 10 anni. Ora l’importante è non interrompere questo processo di sostegno allo sviluppo».
Nella nota diffusa nel pomeriggio, alla chiusura della Borsa, Prima Industrie evidenzia come la dinamica dei ricavi sia migliorata in tutte le aree, registrando un importante incremento nell’area Americas, per 23,6 milioni – mercato che ha aumentato la sua quota passando dal 23,9 al 26,5 sul totale dei ricavi –, in Emea, per 16,1 milioni, in Apac, per 15,7 milioni. Risultati ottenuti grazie al buon andamento sul mercato dia delle macchine laser 3D, trend «che ha beneficiato dei forti investimenti da parte dei mercati automobilistico e aerospaziale», sia della performance dei Sistemi, «sostenuta dall’evoluzione tecnologica di Industria 4.0, focalizzata sulle macchine interconnesse e sulle linee di
produzione automatizzate».
In miglioramento poi la situazione finanziara, con una posizione finanziaria netta passata da -84,2 milioni (nel 2016) a -69,6. Resta alto il focus sugli investimenti: l’attività di ricerca e sviluppo ha assorbito nel corso dell’anno risorse per 23,4 milioni, il 5,2% del fatturato consolidato.
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