Erg ha raggiunto, nel 2017, il miglior risultato netto (142 milioni di euro) nell’arco di 12 anni e ha presentato, in anticipo di un anno, il nuovo piano industriale 2018-2022 che prevede investimenti, nell’arco del periodo, per 1,68 miliardi. I dati e il progetto industriale sono stati illustrati ieri, a Milano, alla comunità finanziaria, dai vertici del gruppo genovese.
Il vicepresidente esecutivo, Alessandro Garrone, ha anche presentato il nuovo marchio di Erg, che mostra una E stilizzata con «i colori dei nostri settori di attività», ossia l’azzurro, il verde e il blu, che indicano come l’azienda sia «uscita definitivamente dal comparto petrolifero, con un anno di anticipo rispetto al previsto (con lacessione della rete TotalErg, ndr). Garrone ha anche spiegato che il risultato del 2017 «è pari a quello del 2005, quando si era nella golden age della raffinazione». Insomma, «voler ristrutturare la società», rivolgendosi con decisione alle rinnovabili, «è stata una scelta vincente».
Il 2017, ha spiegato l’ad Luca Bettonte, «è stato un altro anno molto soddisfacente con l’utile netto di gruppo pari a 142 milioni, ben superiore ai 107 milioni dell’anno precedente (+32%). Un anno determinante per l’evoluzione del gruppo, con la cessione di TotalErg e l’acquisizione dell’operatore fotovoltaico Forvei». Il Mol è stato di 472 milioni (+4%) e l’indebitamento netto di 1,23 miliardi è inferiore alla guidance di inizio anno. Per il 2018, ha aggiunto Bettonte, «ci aspettiamo un Mol in leggera crescita a 475 milioni e un indebitamento netto pari a 1,26 miliardi, inclusivi di investimenti per circa 450 milioni, della distribuzione di dividendi per circa 170 milioni e tenuto conto della cessione di TotalErg e di Brockaghboy Wind Farm». Questo impianto irlandese è stato ceduto al fondo Greencoat Uk Wind plc. L’enterprise value dell’operazione ammonta a circa 185 milioni di euro. Il cash-in complessivo per Erg (che per acquisire il progetto e costruire il parco aveva investito 79 milioni) sarà pari a circa 108 milioni. L’operazione di cessione era prevista dall’accordo stipulato a suo tempo tra Erg e Tci Renewables, con la quale il progetto era stato sviluppato. Il cda, infine, proporrà all’assemblea un incremento del dividendo ordinario a 0,75 euro per azione e un dividendo straordinario pari a 0,4 per azione.
Il piano industriale 2018-2022, presentato in anticipo perché i risultati prefigurati nel precedente progetto (2015-2018) sono stati raggiunti prima del previsto, prevede, come si è accennato, investimenti per 1,68 miliardi, il 92% dei quali indirizzati allo allo sviluppo, e un incremento di circa 850 megawatt del portafoglio di generazione . In particolare, circa 444 milioni saranno concentrati sullo sviluppo organico o accordi di co-sviluppo nell’eolico in Francia, Germania e Uk (il che porterà +350 megawatt). Altri 418 milioni saranno investiti nel rinnovamento tecnologico della flotta eolica in Italia (che produrrà +260 megawatt), attraverso un piano di repowering e reblading (ricambio delle pale).
Circa 350 milioni saranno impegnati per una crescita (da +250 megawatt) all’estero nell’eolico (nei Paesi target Francia, Germania e Uk) e in Italia nel solare, in aggiunta ai 337 milioni investiti nell’acquisizione di Forvei. Previsto anche Ebitda in progressiva crescita a 500 milioni nel 2020 e a 560 milioni nel 2022. Erg, inoltre, ha detto Bettonte, guarderà il dossier Rtr, il maxi pacchetto di solare appena messo in vendita in Italia da Terra Firma, anche se un’acquisizione di queste dimensioni «non è prevista dal piano industriale» . Ieril titolo in Borsa ha segnato +6,29%, a 18,24 euro.
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