I termini non sono ancora noti ma Atlantia e Acs hanno confermato i contatti per evitare lo scontro sul mercato e trovare un’intesa su Abertis che soddisfi entrambe le parti.
Le società, infatti, su sollecitazione della Cnmv, la Consob spagnola, hanno avvalorato le indiscrezioni di Expansion con due note nella quali sottolineano che «sono in corso conversazioni preliminari sull’Opa» ma che «finora non si è arrivati ad alcun accordo». Il gruppo italiano ha lanciato l’Opas sul gruppo infrastrutturale spagnolo lo scorso giugno e a ottobre il gruppo iberico Acs di Florentino Perez ha lanciato una contro-Opa attaverso la controllata Hochtief.
Proprio oggi, peraltro, scadeva il termine per la Cnmv per approvare il prospetto dell’offerta targata Perez.
Un’intesa, che evitasse una guerra di rilanci, era un’ipotesi considerata dal mercato ma solo come estrema ratio. Evidentemente il rischio che l’operazione si trasformasse in una battaglia troppo dispendiosa, tanto più in una fase in cui i mercati cominciano a scontare un prossimo rialzo dei tassi, ha portato i contendenti a sedersi al tavolo. In ballo d’altra parte ci sono quasi 19 miliardi di euro.
Al momento il gruppo italiano offre 16,5 euro in contanti oppure 0,697 azioni speciali del gruppo guidato da Giovanni Castellucci per ciascun titolo Abertis portato in adesione, fino a un massimo di 230 milioni di azioni (circa il 23% del capitale) e un minimo del 10,1% del capitale. Acs-Hochtief, invece, propone 18,36 euro in contanti o 0,1254 titoli Hochtief di nuova emissione per ogni azione Abertis. Quest’ultima opzione è prevista fino a un massimo di 193,5 milioni di titoli del gruppo delle autostrade spagnole ed è peraltro vincolante, ossia perché la proposta sia efficace almeno il 20% del capitale deve accettare di concambiare le proprie azioni. Dettaglio, quest’ultimo, che per gli investitori ha sempre rappresentato il vero tallone d’achille della discesa in campo di Perez.
Ora è da capire su quale binario si muoveranno le trattative. Di certo il cuore dei contatti verterà su quali asset lasciare nelle mani dell’uno piuttosto che dell’altro contendente. Nel mezzo, Criteria Caixa, giudice e tassello chiave dell’operazione. La Caixa, che controlla il 22% di Abertis, ha dichiarato che fino a quindici giorni fa non sapeva nulla di alcun accordo possibile. Ma sarebbe probabilmente una delle parti più soddisfatte se Perez e Atlantia dovessero firmare la pace perchè Isidro Fainé, numero uno di Criteria, è certamente in una posizione scomoda rispetto all’incrocio di interessi che si stanno concentrando su Abertis e sulle sue partecipate chiave.
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