Andamento titoli
Vedi altroIl presidente di Tim Arnaud De Puyfontaine è pronto a rinunciare alle deleghe operative pro tempore se gli azionisti chiedono politiche a breve termine per sostenere il valore del titolo. È quanto affermato da un portavoce di Vivendi sottolineando il supporto che arriva da Parigi al piano di lungo termine dell'ad del gruppo italiano Amos Genish. Il messaggio arriva alla luce del pressing del fondo Elliott nel capitale di Tim.
Vivendi, è la posizione dell'azionista francese di Tim, è disposta, «se necessario, a valutare strategie alternative che portino a un rialzo del prezzo delle azioni nel breve termine». Quanto a Elliott, viene sottolineato da Parigi, «è conosciuto per il suo approccio finanziario focalizzato sul breve termine che, in questo caso, porterebbe molto probabilmente allo smantellamento di Tim».
Alla vigilia del termine per depositare la lista con i nomi dei consiglieri indipendenti da proporre per il cda di Telecom Italia, il fondo attivista Usa, intanto, va avanti per la sua strada. Nessuna trattativa, secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore Radiocor, è stata avviata tra Elliott, da un lato, e Telecom Italia o l'azionista Vivendi dall'altro per risolvere, su basi amichevoli, la questione dell'ingresso del fondo nel gruppo italiano e delle sue richieste su piani e strategie. Il fondo, secondo quanto chiariscono fonti finanziarie, sta ultimando l'integrazione all'ordine del giorno dell'assemblea del 24 aprile di Telecom Italia presentando la propria lista di consiglieri indipendenti. Per il momento, sempre secondo fonti finanziarie, Elliott non ha superato il 5%, soglia che farebbe scattare le comunicazioni obbligatorie. In una lettera agli alti dirigenti dell'azienda, l'amministratore delegato di Telecom Italia, Amos Genish, ha affermato di auspicare una «soluzione su basi amichevoli» con il fondo, come riportato dal Sole 24 Ore.
Nei giorni scorsi Genish ha avuto un confronto diretto col fondo americano in occasione del roadshow per la presentazione del piano industriale. Tra le sue richieste, Elliott ha presentato la conversione delle azioni di risparmio, il ritorno quanto prima alla distribuzione del dividendo, la revoca di cinque consiglieri indipendenti, il progetto di separare la rete nell'ottica poi di una fusione con Open Fiber. Quanto alla lista che il fondo depositerà domani, al momento sono circolati i nomi di Paolo Dal Pino, ex ad della Pirelli Industrial, Fulvio Conti, ex amministratore delegato di Enel, Rocco Sabelli, ex ad di Alitalia. Ma il mix potrebbe riservare delle sorprese perché ancora in via di definizione. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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