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Le tensioni internazionali affondano l’Europa, Milano la peggiore…

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la giornata dei mercati

Le tensioni internazionali affondano l’Europa, Milano la peggiore (-1,2%)

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Chiusura in calo per le Borse europee, che hanno ingranato la retromarcia nel pomeriggio intimorite da nuovi tensioni internazionali. Il presidente

dell’Unione europea, Donald Tusk, ha dichiarato che quattordici Stati membri hanno deciso di espellere diplomatici russi sulla scia delle tensioni con la Gran Bretagna. «Altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane», ha inoltre aggiunto Tusk, mettendo in secondo piano il rimbalzo di Wall Street, dove invece sono diminuite le preoccupazioni per una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Nel fine settimana il segretario al tesoro, Steve Mnuchin, si è infatti definito ottimista perché le due potenze raggiungano un accordo. A complicare il quadro hanno in più contribuito le parole del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, secondo il quale le attese di un rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea verso la metà del 2019 «non sono del tutto irrealistiche». Del resto il banchiere, notoriamente un falco in politica monetaria e possibile successore di Draghi, ritiene che nel 2020 l'inflazione dovrebbe attestarsi a un livello più o meno in linea con il target dell'Eurotower vicino al 2%. Le parole hanno subito spinto su l’euro, che ha violato al rialzo la soglia di 1,24 dollari. Il banchiere ha anche aggiunto che il processo di normalizzazione della Bce dovrebbe iniziare presto.

Milano ha accusato la performance peggiore, con il FTSE MIB in retromarcia dell'1,24%, pagando dazio anche all'incertezza politica per la formazione del governo, oltre che alla performance relativamente migliore rispetto agli altri listini europei registrata nei primi mesi dell'anno. Ad ogni modo lo spread, che si è portato a un soffio dai 130 punti, rimane a su livelli contenuti. Anche il rendimento dei titoli di stato italiani a dieci anni (segui qui) è in area 1,82%.

Giù le banche, Ubi in netto ribasso

La prospettiva di una eventuale fine del Qe più repentina del previsto, e di un rialzo del costo del denaro in Europa, come pronosticato da Weidmann, ha incoraggiato gli ordini in vendita sulle banche italiane. Banco Bpmha perso il 3%, Banca Pop Er lo 0,88% eIntesa Sanpaololo 0,97%. Se Mediobanca ha lasciato sul parterre l’1,8%, Unicredit ha perso il 2,37% e Ubi Bancail 2,88%. Quest’ultima ha catalizzato l’attenzione, visto che sul mercato sono tornate a circolare voci di un possibile matrimonio tra l’istituto e Banca Mps, che anche oggi intanto ha perso il 3% dopo i ribassi della scorsa settimana. Dal quartier generale di Ubi è tuttavia arrivata la smentita.

Debole Fca, male anche Exor

Fiat Chrysler Automobilessalita per gran parte della seduta, alla fine ha perso lo 0,7%. Il gruppo auto in mattinata beneficiava dell’ipotesi riferita dal Sole 24 Ore secondo la quale lo scorporo di Magneti Marelli verrà discusso dal consiglio di amministrazione della società già ad aprile. L’azienda potrebbe essere valutata attorno a 5,5 miliardi, compreso un miliardo di debiti che sarebbero trasferiti da Fca alla controllata. Della galassia Agnelli, Ferrari ha perso l’1,1%, Cnh Industrial il 2,5% ed Exoril 2,2%. Quest’ultima ha pubblicato i conti del 2017, archiviati con un utile netto di 1,3 miliardi di euro, in aumento dai 588,6 milioni del 2016. Il cda proporrà agli azionisti un dividendo di 0,35 euro per azione, invariato rispetto a quello dell'anno precedente. La società ha inoltre annunciato un cambio della guardia nel consiglio di amministrazione: è infatti stato nominato come nuovo consigliere indipendente Joseph Bae, la cui carica diventerà effettiva dall'assemblea degli azionisti convocata per il 29 maggio prossimo. In quella data avranno effetto anche le dimissioni dei consiglieri Niccolò Camerana, Lupo Rattazzi, Robert Speyer, Mike Volpi e Ruth Wertheimer. Nella nota di Exor si specifica che il cda manterrà una maggioranza di consiglieri indipendenti.

Telecom in retromarcia in vista dell'assemblea

Telecom Italiaha perso l'1,4%, tornando ai livelli ai quali si attestava prima del blitz del fondo Elliot, mentre il mercato si interroga sul futuro della compagnia, in vista dell'assemblea del 24 aprile e quela successiva del 4 maggio, chiamata al rinnovo del cda dopo le dimissioni di otto consiglieri di espressione di Vivendi. I sindaci revisioni, però, potrebbero chiedere che il cda sia già rivisto il 24 aprile, con la votazione dei nomi proposti dal fondo Elliott per il board.

Tenaris in controtendenza
Tenaris ha chiuso in controtendenza (+0,26%), dopo il ribasso attorno al -6% della scorsa settimana, provocato dalla decisione degli Stati Uniti di esentare anche la Corea del Sud, principale Paese di importazione di tubi senza saldatura negli Usa, dalle sanzioni commerciali allo studio. La scelta era stata vista come fortemente penalizzante per Tenaris che produce direttamente negli Stati Uniti e che ha nei gruppi coreani i principali competitor. Questa mattina il ministero del Commercio di Seul ha annunciato un’intesa che prevede la riduzione delle esportazioni di acciaio dalla Corea del Sud verso gli Stati Uniti. Non saranno comunque introdotti dazi visto che raddoppierà la quota di auto costruite negli Usa ammesse all'ingresso in Corea (da 25mila a 50mila annui) anche se conformi alle norme di sicurezza Usa e non coreane. Per quanto riguarda l'acciaio, la quota stabilita è di 2,68 milioni di tonnellate annue, pari al 70% della media annua attuale. «Se la notizia fosse confermata potrebbe comportare una riduzione dell`import da parte dei player coreani di oltre il 50%», hanno commentato gli analisti di Equita.

A2a prima recupera, poi inverte rotta
A2a ha accusato un -0,7%, nonostante nella prima parte della seduta tentasse di rialzare la testa, beneficiando del road show in corso per la presentazione del nuovo piano industriale al 2022, annunciato la scorsa settimana.

Società delle torri sotto la lente, Popo Sondrio
Fuori dal paniere principale, i riflettori si sono accesi sulle società delle torri: si sono mosse al rialzo le Ei Towers(+2,95%), mentre hanno arginato le perdite allo 0,3% leRai Waye hanno chiuso invariate leInwit. Il mercato è rimasto colpito dalla mossa di Atlantia (-1,68%) sulla spagnola Cellnex che potrebbe riaprire scenari di aggregazione sulle quotate italiane del comparto. La società ha deciso di esercitare una opzione di acquisto sulla quota detenuta da Abertis in Cellnex Telecom, puntando al 29,9% o in alternativa al 34% del capitale a un prezzo per azione variabile tra un minimo di 21,20 euro e un massimo di 21,5 euro. Atlantia dovrà poi decidere cosa fare del pacchetto entro dieci giorni dalla fine dell'opa lanciata da Hochtief su Abertis, anche se ha già accettato l’offerta di Edizione Holding, cioè dell'azionista di riferimento della stessa Atlantia, a 21,5 euro per azione. Banca Pop Sondrio ha perso lo 0,3% dopo avere annunciato un aumento di capitale da 40 milioni funzionale all'acquisto della CariCento. Infine sono volate del 13% le Go Internet, dopo che l’azienda quotata sull’Aim ha stretto un accordo con Linkem di frequency sharing, oltre a un contratto di investimento per l'ingresso della stessa Linkem nel capitale. L'intesa prevede che entro il 15 giugno 2018 Linkem sottoscriverà un aumento di capitale riservato di Go Internet, comprando titoli per un controvalore complessivo massimo di circa 4 milioni di euro e al prezzo massimo di 1,4 euro per azione, in modo tale da detenere, all'esito dell'operazione una quota non superiore al 21,23% di Go Internet.


Euro torna sopra quota 1,24 dollari. Sterlina sempre forte

L'euro, che a metà giornata ha violato al rialzo la soglia di 1,24 dollari, continua a rafforzarsi rispetto al biglietto verde (segui qui i principali cross), complici le parole del banchiere tedesco Weidmann che ha ipotizzato un rialzo dei tassi nel 2019. Il petrolio ha invece imboccato la strada del ribasso (segui qui Brent e Wti).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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