La contesa a suon di Opa per il controllo della società di distribuzione brasiliana Eletropaulo è una prova di forza nella quale si stanno misurando due delle più brillanti ultility europee, Enel e la spagnola Iberdrola, considerata un “clone” più piccolo del competitor italiano. Entrambe in questo momento hanno bisogno di crescere, anche se per ragioni diverse. Oggi la tenzone muove sul campo sudamericano per aggiudicarsi uno dei maggiori operatori del paese (20 milioni di clienti). Ma qualche mese fa le due utility si erano già confrontate, seppure a distanza, sull’opportunità di rilevare il controllo di Innogy, la società delle reti posseduta da Rwe, operazione che poi è sfociata in un arrocco in salsa tedesca tra Rwe e E.On.
Dopo la mossa annunciata martedì da Enel, è cioè un’Opa al prezzo di 28 real brasiliani per un investimento massimo di 1,1 miliardi di euro su Eletropaulo, ora il mercato si aspetta un rilancio a breve giro (forse già venerdì, quando è previsto un cda di Neoenergia) da parte di Iberdrola. Indiscrezioni in questo senso ieri sono state riportate dalla stampa spagnola. L’utility iberica aveva presentato il 17 aprile un’offerta in due step, che aveva già ottenuto l’ok del board di Eletropaulo (controllata al 26% dal governo locale): un aumento di capitale (da circa 400 milioni, in realtà già varato dalla società brasiliana per rinforzarsi dopo aver pagato cara la transazione su un contenzioso) sottoscritto dalla controllata Neoenergia e poi il lancio di un’Opa, valorizzando la società a un prezzo di 25,51 real brasiliani.
Il giorno seguente è arrivata l’offerta concorrente della società italiana(attraverso la controllata Enel Brasil Investimentos Sudeste) che ha alzato l’asticella a 28 real brasiliani per azione, indicando un investimento massimo di 1,1 miliardi di euro per rilevare una quota superiore al 50% del capitale (il gruppo è assistito da Morgan Stanley e Banco Btg Pactual). A inizio aprile era stata l’utility locale Energisa ad aprire i giochi con un’Opa da 19 real brasiliani. L’effetto più immediato della contesta è stato un rialzo del titolo del 63% in pochi giorni, passando da 17 a oltre 27 real (ieri è rimasto invariato). Dunque, come osservano alcuni banche come Exane, c’è il serio rischio per il vincitore in una gara a rialzi di ridurre i ritorni attesi e la creazione di valore per i propri soci.
Eppure, a quanto pare, il gioco vale la candela. Sia Iberdrola che Enel sono considerate utility con le migliori best practices nella gestione delle reti, e quindi capaci di creare molto valore sull’utility brasiliana con efficienze e sinergie. Enel, in particolare, con Electropaulo (dopo l’acquisto di Cel-G) può diventare leader nella distribuzione del mercato brasiliano con tutte le implicazioni che questo comporta: inclusa la possibilità di esportare i contatori di seconda generazione e di posare la fibra replicando il modello Open Fiber (anche se non potrà usare questo marchio).
Tutto questo per gli analisti giustifica un’offerta che è già considerata a premio sui multipli. Per Iberdola tenere il punto su Eletropaulo significa compiere un passo per una crescita dimensionale (oltre che rafforzarsi in Sudamerica) e mettersi al riparo a sua volta dal rischio di essere scalata in una fase di consolidamento del mercato. Per Enel contrastare Iberdrola significa impedirle di crescere e diventare un concorrente pericoloso anche sul mercato europeo.
Dal Brasile, dunque, prende le mosse anche il risiko europeo che presto o tardi coinvolgerà le utility. Complice anche la digitalizzazione, che rende il business molto più aggredibile da vari tipi di concorrenza e che dunque impone di aumentare la dimensione. Chiunque voglia fare rilanci o presentare un’offerta concorrente su Eletropaulo ha meno di 20 giorni di tempo per farlo. Entro 15 giorni, invece, il board di Eletropaulo si pronuncerà sull’offerta italiana.
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