L’Italia rimane il primo paese in Europa per attivi assoggettabili al bail-in, i primi ad essere azzerati nel caso di una ristrutturazione della banca, in mano alle famiglie. A evidenziarlo è il numero uno della Vigilanza bancaria Bce, Danièle Nouy. Che in una lettera in risposta all’interrogazione dell'europarlamentare Sven Giegold ha ricordato come il nostro paese abbia di gran lunga la quota più alta di bond bancari soggetti al 'bail in' detenuti dagli investitori retail. I grafici della Bce allegati dalla Nouy mettono in evidenza come oltre il 40% dei titoli emessi dalle banche italiane e soggetti al “bail in” siano in Italia in mano al risparmio privato, contro il 10% circa della Francia, poco più del 20% della Germania, meno del 20% della Spagna, meno del 30% del Portogallo. Per ridurre i rischi per le famiglie, e facilitare la risoluzione delle banche, Nouy conferma la sua tesi: ai fini del Mrel, gli strumenti di debito senior non privilegiati e i subordinati devono avere un taglio minimo di 100mila euro, così da filtrare eventuali investitori al dettaglio.
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