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Elliott conquista il cda di Tim. Vivendi: vigileremo sul piano

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assemblea sulla nomina del cda

Elliott conquista il cda di Tim. Vivendi: vigileremo sul piano

Da sinistra, il Ceo di Tim Amos Genish e il vice presidente Franco Bernabé
Da sinistra, il Ceo di Tim Amos Genish e il vice presidente Franco Bernabé
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Vince la lista di Elliott per la composizione del cda di Telecom. Il fondo di Paul Singer ha ottenuto il 49,84% dei voti dell'assemblea, mentre la lista di Vivendi ha incassato il 47,18% dei voti. Il nuovo board sarà dunque composto da Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Paola Giannotti de Ponti, Luigi Gubitosi, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Lucia Moreselli, Dante Roscini, Rocco Sabelli, dalla lista Elliott e Amos Genish, Arnaud de Puyfontaie, Marella Moretti, Michele Valensise, Giuseppina Capaldo da quella di Vivendi .

Vivendi non si disimpegna, Elliott parla di una vittoria di tutti
Vivendi, attraverso una nota, ha subito sottolineato che «vigileremo perché Genish riceva garanzie sul piano» industriale 2018-2020 affinché «possa essere realizzato nella sua interezza e nella sua coerenza». Vivendi, primo azionista di Telecom con il 23,94% del capitale, conferma inoltre il suo impegno di lungo periodo e prenderà tutte le misure per proteggere il valore di Telecom ed evitarne lo smantellamento. Da parte su Elliott, sempre attraverso una nota, parla di una vittoria di tutti gli azionisti, di un nuovo capitolo che si apre. Ma soprattutto conferma il supporto ad Amos Genish che sempre più appare come la figura a cui sarà affidato l'equilibrio tra le due anime del cda. Ma il fondo americano ricorda anche i suoi cavalli di battaglia e afferma che ora è il momento di un dialogo costruttivo su dividendo, rete e conversione risparmio.

Sostegno a Genish
Poco prima del voto Vivendi - attraverso Simon Gilham, direttore della comunicazione del gruppo francese - aveva detto che, se fosse stata sconfitta da Elliott nella votazione per il cda di Telecom, avrebbe continuato a sostenere Amos Genish e a vigilare sulla strategia del gruppo e in particolare contro lo smantellamento. «Se Vivendi avrà 5 rappresentanti nel cda, Vivendi continuerà a sostenere Amos Genish e la sua strategia. Continueremo ad essere molto vigili ad assicurarci che gli amministratori indipendenti eletti con Elliott non spingano per lo smantellamento di Tim», ha detto Gilham a margine dell'assemblea Tim in corso a Rozzano. Intanto, dagli interventi fatti dai piccoli azionisti in assemblea era già emerso un quasi plebiscito a favore del fondo Elliott. Anche Asati si è già espressa a favore del fondo attivista Usa, purché rimanga azionista almeno per 3 anni.

Piccoli azionisti in campo , è quasi plebiscito pro-Elliott
Con una sfilza di interventi anche i piccoli azionisti di Telecom Italia sono cesi in campo durante l'assemblea, la maggior parte a favore di Elliott. Si sono espressi a favore di Amos Genish come amministratore delegato «come garanzia di continuità» e per le sue elevate competenze.

I grandi soci non partecipano al dibattito
I grandi azionisti di Telecom Italia, Vivendi, Elliott e la Cdp, invece non hanno preso la parola all'assemblea dell'operatore telefonico. A notarlo, tra l'altro, sono stati i piccoli azionisti che si sono lamentati per questa assenza. Delusi, dunque, quanti si aspettavano uno scontro finale tra i due contendenti Vivendi ed Elliott e quanti attendevano di conoscere ufficialmente le intenzioni della Cdp e le motivazioni del suo investimento. In assemblea è presente Arnaud De Puyfontaine, ceo di Vivendi e presidente dimissionario di Telecom Italia, uno degli amministratori proposti dalla media company francese per il nuovo consiglio. Della rosa di nomi componenti la lista presentata da Elliott è presente Fulvio Conti, ex amministratore delegato di Enel.

Asati per Elliott, ma fondo rimanga almeno 3 anni
Asati, fin dall'inizio dell'assemblea ha dichiarato il suo voto per la lista Elliott, con il presidente dell'associazione dei piccoli azionisti, Franco Lombardi, che ha auspicato che il fondo rimanga almeno per tre anni . Lombardi ha inoltre indicato che l'associazione auspica che la rete vada in Borsa, ma inizialmente con una quota pari solamente al 25%. «Se poi le azioni della società andranno bene - ha detto - la quota in Borsa potrà salire». Asati, inoltre, ha definito «interessante» anche una eventuale Ipo di Sparkle e «auspicabile che il primo dividendo avvenga a fine 2019».

Slc Cgil, no allo spezzatino chiunque lo decida
«No allo spezzatino» di Telecom. Lo ha sottolineato Guido Biagini, coordinatore Telecom per la Slc Cgil, nel suo intervento all'assemblea Telecom sulla nomina del nuovo cda. «No allo smembramento» del gruppo, ha detto Biagini, che è dipendente e azionista di Telecom. «Non permetteremo a nessuno di impoverire la società, sia che si chiami Vivendi o Elliott. Non permetteremo a nessuno di distruggere Tim con una fantomatica quotazione della rete», ha aggiunto Biagini, sottolineando la necessità di preservare il perimetro del gruppo e salutando al tempo stesso l'ingresso di Cdp nell'azionariato perchè «potrebbe dare stabilita' alla governance».

(Il Sole 24 Ore Radiocor)



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