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Carige rivede l'utile dopo 5 anni. Punta ad accelerare su cessione Npl

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la trimestrale

Carige rivede l'utile dopo 5 anni. Punta ad accelerare su cessione Npl

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

«Dopo cinque anni di trimestri in rosso abbiamo consolidato un risultato di segno positivo» annuncia l'amministratore delegato di Carige, Paolo Fiorentino, aprendo la presentazione dei conti del periodo gennaio-marzo. La banca ligure ha riportato un utile di 6,4 milioni di euro nel primo trimestre dell'esercizio 2018 a fronte di perdite per 41,1 milioni registrate nel corrispondente periodo 2017. I proventi operativi netti sono cresciuti del 18,5% a 135,2 milioni: inversione di tendenza del margine di interesse (+5,3% a 55,5 milioni) e incremento del 6,7% delle commissioni nette a 61,9 milioni. Vicino al 10% il contenimento dei costi: gli oneri di gestione core sono scesi a 117,8 milioni di euro (-5,7% le spese per il personale). I numeri hanno spinto il titolo in Borsa a rialzi tra il 2% e il 3%. L'obiettivo per l'esercizio 2018 è quello di arrivare a profitti netti per circa 29 milioni.

Stima di centrare a fine anno i target Bce 2019 sui deteriorati
Se l'attività caratteristica riprende quota, l'istituto resta contemporaneamente concentrato sulle azioni di riduzione del rischio per migliorare la qualità del credito attraverso le operazioni sui crediti deteriorati: al 31 marzo i crediti deteriorati lordi per cassa alla clientela ammontano a 4,7 miliardi, stabili sui livelli di dicembre 2017. Il rapporto tra le esposizioni non performanti e il totale degli impieghi lordi si attesta al 26,7% e mentre il rapporto tra le esposizioni non performanti e il totale degli impieghi netti al 15,6%. L'obiettivo di fine anno, con le cessioni di portafogli programmate, è però quello di centrare già nel 2018 i target imposti da Bce per il 2019: il credito deteriorato lordo atteso a fine 2018 sarà pari a circa 2,7 miliardi a fronte di un obiettivo 2018 assegnato da Bce di 4,6 miliardi (3,7 miliardi al 2019). A fine 2020, il gruppo avrà un portafoglio di crediti deteriorati di un importo lordo pari a circa 2,0 miliardi (1,0 miliardo netto).

Trenta offerte per portafoglio inadempienze probabili da 500 ml
A questo proposito, Fiorentino ha aggiornato gli analisti sulla procedura di cessione di inadempienze probabili per 500 milioni lordi, da chiudere entro dicembre, a cui seguiranno vendite per altri 200 milioni nel 2019. Su questo portafoglio di crediti deteriorati l'istituto ha ricevuto offerte non vincolanti da 30 soggetti diversi: «Abbiamo ricevuto trenta non-binding offers da operatori di primissimo livello che ci danno confidenza sulla fattibilità finanziaria della operazione» ha annunciato. Ieri intanto è stata definita la vendita della piattaforma per la gestione dei crediti in sofferenza per 31 milioni: a comprare è stato il Credito Fondiario.

Riapre il dossier bond: un subordinato da 300-350mln a breve
Approvati i conti, il management di Carige sta ritirando fuori dal cassetto il progetto di tornare sul mercato del debito emettendo un prestito subordinato da circa 350 milioni. «Nelle prossime settimane riprenderemo in mano il file in un'ottica opportunistica per vedere se ci sono le condizioni idonee per riaffacciarci al mercato» ha detto il direttore finanziario Andrea Soro. Carige aveva lavorato inizialmente all'emissione nel mese di marzo assistita da Credit Suisse, JpMorgan e Deutsche Bank decidendo poi di rimandare l'operazione. «Avevamo gia' annunciato che avremmo riconsiderato l'operazione in funzione di condizioni di mercato migliori rispetto a quelle di un mese e mezzo fa - ha spiegato Soro - La trimestrale è stata una svolta rispetto all'avvenuto turnaround in termini commerciali e di redditività». Per le esigenze di funding, Carige ha in programma di collocare inoltre un prestito di tipo senior da 500 milioni entro settembre e un covered bond di uguale ammontare entro fine anno.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus»

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