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Mediobanca positiva dopo i conti trimestrali migliori delle attese

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Mediobanca positiva dopo i conti trimestrali migliori delle attese

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La trimestrale migliore delle attese sostiene il titolo Mediobanca a Piazza Affari. Le quotazioni di Piazzetta Cuccia, pur in frenata rispetto ai massimi dell'avvio, si mantengono infatti in territorio positivo. L'istituto ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio 2017-2018 con un utile netto di 682 milioni, in crescita dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Nel solo terzo trimestre chiuso a fine marzo, l'utile è salito del 5% annuo a 206 milioni. Entrambi i numeri sono superiori alle attese del consensus degli analisti, ferme rispettivamente a 660 e 180 milioni. Il margine di intermediazione è aumentato del 9% a 1,8 miliardi, con margine di interesse a un miliardo (+6,2%) e commissioni a 457 milioni (+13,6%). I costi di struttura crescono del 12,5% a 813 milioni «esclusivamente per l'ampliamento del perimetro, mentre su base omogenea la crescita è del 2%», ha spiegato la banca in una nota. Nei nove mesi l'istituto di Piazzetta Cuccia ha così fatto registrare «un nuovo record di ricavi e utili». Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 è salito di 100 punti base al 13,9%.

«I ricavi battono le attese a tutti i livelli e compensano maggiori costi», commentano gli analisti di Equita. L'ultima riga di bilancio, sottolineano gli esperti, «beneficia anche di accantonamenti per perdite su crediti migliori del previsto (60 milioni contro 69)». I risultati sono «leggermente migliori delle attese» per Intermonte, mentre Citi prevede che «il mercato abbia una reazione iniziale positiva a questi numeri, che mostrano un continuo miglioramento della redditività e solidi trend di bilancio». Di risultati «solidi» parla anche Autonomus, mentre Kepler Cheuvreux nota la conferma «dei trend positivi e della solidità patrimoniale».

Nagel: payout verso il margine superiore della forchetta 40-50%
Nel corso di una conference call con le agenzie di stampa l'a.d. Alberto Nagel ha anche sottolineato che l'andamento economico-patrimoniale dell'istituto, considerando anche la generazione di capitale, «autorizza una più interessante politica di remunerazione degli azionisti». «Avendo dato una guidance» di un payout tra il 40% e il 50%, ha aggiunto, «se come crediamo anche il quarto trimestre sarà interessante come andamento è legittimo attendersi un
miglioramento del dividendo nella fascia alta della forchetta che abbiamo dato».

In anticipo di un anno sul piano, da Bollorè no segnali di disdetta Patto
Nagel ha anche sottolineato che «sul piano siamo avanti sostanzialmente di un anno». «Quasi tutti gli obiettivi del terzo anno sono stati già raggiunti e in parte sono stati battuti e quindi dobbiamo mantenere questo tipo di traiettoria nei
prossimi 12-18 mesi», ha aggiunto. Quanto a possibili movimenti nell'azionariato, Nagel ha notato di non avere «novità né da Bolloré né da altri, non abbiamo avuto comunicazioni di uscita dal Patto». Rispondendo a chi gli chiedeva se i recenti guai giudiziari del gruppo Bolloré possano accelerare la fine del patto di sindacato, Nagel ha proseguito: in ogni caso «noi siamo pronti su
entrambi gli scenari e entrambi gli scenari ci trovano preparati». Da una parte, ha spiegato, «la permanenza del Patto almeno fino al 2019 senza finestra di uscita anticipata è lo status quo, uno status quo che ha consentito alla banca nella piu' totale autonomia e indipendenza di fare risultati e di cambiare il proprio modello di business in maniera profonda». Per questo, «non possiamo che essere grati agli azionisti stabili che hanno accompagnato questo tipo di percorso». D'altra parte, ha proseguito Nagel, «il totale degli investitori istituzionali di Mediobanca ha raggiunto il 45%» e quindi «il percorso evolutivo è stato accompagnato da un forte interesse degli investitori istituzionali e quindi
anche lo scenario in cui non vi fosse il Patto e vi fosse un azionariato diffuso tra istituzionali e azionisti stabili è un percorso al quale noi siamo già preparati da tempo e che consentirebbe ugualmente un buon percorso alla banca».

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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