Grazie all’iniziativa parlamentare assunta nel corso della XVII legislatura, anche l’Italia dispone di un primo schema d’intervento per rimediare al deficit delle conoscenze diffuse tra la popolazione nei campi del risparmio, della previdenza, dell’assicurazione. Le diverse indagini demoscopiche effettuate sulle conoscenze di questi temi tra gli italiani concordano – pur nelle differenze metodologiche – sulla inadeguatezza del livello di competenze a disposizione di coloro che tutti i giorni decidono come disporre delle proprie risorse e che dovrebbero tenere conto di numerose variabili per compiere scelte opportune per il presente e il futuro.
Il Comitato per l’educazione finanziaria nato da quella iniziativa ha predisposto una strategia nazionale di ampio respiro, con l’obiettivo di offrire un quadro alle molteplici azioni da compiere per recuperare il ritardo che il nostro Paese mostra rispetto ad altri, che hanno cominciato molto prima ad occuparsi di questo tema. Al tempo stesso, e seguendo l’esempio di altri paesi, ha lanciato un portale con alcune informazioni di base utili a prendere consapevolezza dei rischi e delle opportunità associate a ciascuna scelta di allocazione delle risorse finanziarie personali e famigliari.
La strategia definisce i criteri con i quali ci muoveremo in una prospettiva di medio-lungo termine: privilegiare iniziative su vasta scala (a differenza delle molte iniziative già effettuate, pur meritevoli ma orientate a un pubblico troppo circoscritto), elaborare un sistema di incentivi che impegni tutti i governi e gli individui a sostenere i progressi nell’educazione finanziaria, selezionare soltanto contributi e obiettivi qualificabili come eccellenti, lavorare insieme a tutti i soggetti interessati a conseguire l’obiettivo. Con questa strategia contiamo di offrire un quadro organico in cui inserire le numerose azioni da sviluppare, già previste nel programma pluriennale di educazione finanziaria adottato dal Governo.
In questa fase attribuiamo grande importanza alla modalità di definizione della strategia e dei contenuti del portale nazionale dell’educazione finanziaria (www.quellocheconta.gov.it). Abbiamo infatti scelto un metodo partecipativo con l’intento di raccogliere il maggior numero di idee e contributi da una vasta platea di individui e soggetti collettivi: la strategia è in consultazione pubblica fino al 31 maggio prossimo sul sito del Governo open.gov.it, dove è possibile commentare anche singoli punti; il portale è pubblicato in versione beta, quindi esplicitamente provvisoria, affinché tutti gli utenti possano partecipare al processo di miglioramento. Si tratta di una sfida che interessa tutta la comunità nazionale e coloro che vivono e producono sul territorio italiano, il Comitato si è organizzato per accogliere tutti i contributi e commenti che presentano caratteristiche di interesse generale.
Tuttavia, accanto al lavoro di programmazione indispensabile per strutturare un percorso razionale nel medio e lungo periodo, abbiamo ritenuto che fosse importante cogliere il senso dell’urgenza sollecitato dai deludenti dati sulla diffusione dell’educazione finanziaria tra la popolazione e abbiamo messo in cantiere alcune delle iniziative già adottate dal programma del Governo. Prima tra queste, il censimento delle molteplici iniziative organizzate da istituzioni e soggetti collettivi, per identificare buone prassi e “progetti pilota” nonché per informare la popolazione dell’offerta disponibile e promuovere un coordinamento che favorisca la corretta allocazione delle risorse, evitando l’accavallarsi di iniziative diverse sugli stessi obiettivi. L’attività di raccolta dati è già partita e presto disporremo di un quadro organico delle iniziative sul territorio. Abbiamo inoltre organizzato una serie di incontri con chi sta facendo iniziative di educazione finanziaria per iniziare a collaborare con tutti coloro che sono impegnati in questo campo.
In parallelo, stiamo strutturando rapporti con il mondo dell’informazione affinché gli editori dedichino in numero crescente uno spazio adeguato all’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, al fine di contribuire al miglioramento delle conoscenze tra i lettori, gli ascoltatori della radio e gli spettatori della televisione. Abbiamo anche in cantiere iniziative dirette alle donne; in Italia le differenze di genere nella conoscenza finanziaria sono molto grandi, anche tra i giovani.
Per il prossimo futuro, contiamo di poter avviare tempestivamente una serie di azioni rivolte agli studenti: innanzitutto il potenziamento dell’offerta formativa facoltativa, anche grazie a una formazione specifica per il corpo docente, quindi sperimentazioni didattiche, gare e hackathon.
Il Comitato è convinto che nel mondo di oggi, l’alfabetizzazione finanziaria, assicurativa e previdenziale sia necessario come il sapere leggere e scrivere. Ci serve per capire il mondo intorno a noi, per decidere bene, per vivere meglio.
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