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Recordati, il fondo Cvc accelera: offerta sul pacchetto di controllo

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valore 3 miliardi di euro

Recordati, il fondo Cvc accelera: offerta sul pacchetto di controllo

Recordati torna al centro delle indiscrezioni. Secondo i rumors sarebbe il fondo Cvc ad aver avviato un'accelerazione sul gruppo farmaceutico controllato dall'omonima famiglia. Secondo quanto indicato dall'edizione online del Financial Times il fondo avrebbe fatto un'offerta per una quota di controllo, pacchetto valorizzato circa 3 miliardi di euro. Ora resta da capire come andranno le successive trattative. Di sicuro il fondo, guidato in Italia da Giampiero Mazza, è quello in fase più avanzata nelle discussioni, visto che ha iniziato da maggiore tempo. Ma sul dossier sarebbero anche fondi come Cinven e Bain Capital. Tuttavia la fase delle trattative sembra ancora complessa. Dopo la scomparsa dell'ex-Ad Giovanni Recordati,

oggi l'azienda è controllata dalla famiglia omonima con i fratelli Alberto e Andrea in prima linea. Tuttavia proprio il tema della vendita sarebbe sul tavolo dei diversi componenti della famiglia, che avrebbero scelto di dotarsi ciascuno di un proprio consulente per valutare le offerte ricevute.

Il gruppo farmaceutico è guidato dal ceo Andrea Recordati e presieduto da Alberto Recordati e in Borsa vale circa 6,8 miliardi di euro al prezzo di chiusura di 33 euro. Il prezzo è comunque ancora lontano dai massimi di inizio novembre a 40,46 euro, quando il gruppo capitalizzava quasi 8,5 miliardi di euro. Recordati ha chiuso il primo trimestre 2018 con 366,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 134,4 milioni e un debito finanziario netto di 484,6 milioni. Il gruppo aveva invece chiuso il 2017 con 1,288 miliardi di euro di ricavi (+11,6%), un ebitda di 454,7 milioni (+22,5%) e un utile netto di 288,8 milioni (+21,6%).

Fondata nel 1926, Recordati raggiunse la svolta industriale nel primo dopoguerra. Al fondatore succedette Arrigo, capoazienda dal 1953, artefice dello sviluppo e della quotazione in Piazza Affari. Negli anni successivi l'azienda venne presa in mano dal figlio Giovanni, fino alla scomparsa di quest'ultimo. Ora si avvicina un passaggio, con i private equity in prima linea.

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