Accordo in sede Opec per l’aumento della produzione di petrolio. Lo ha confermato il ministro saudita dell’Energia, Khalid al-Falih, oggi a Vienna. I 14 Paesi parte del cartello e quelli capitanati dalla Russia che non ne fanno parte aumenteranno, infatti, la produzione anche se di non più di 1 milione di barili al giorno. L'incremento sarà spalmato in modo proporzionale tra le varie nazioni, ma non tutte saranno in grado di estrarre più greggio (come l’Iran e il Venezuela), motivo per cui il rialzo reale della produzione sarà più contenuto, di 600mila barili al giorno. I membri Opec e non Opec erano impegnati dal gennaio 2017 a ridurre la produzione per riequilibrare il mercato. Il ministro dell’Energia degli Emirati Arabi Uniti Al Mazrouei ha affermato che «l’Opec non sta puntando a un prezzo e non lo farà mai. Il target è la stabilità dei prezzi». Mazrouei ha sostenuto che l’Opec «sta diventando più inclusivo. Non puntiamo a ledere nessuno dei nostri clienti e l'accordo siglato è la testimonianza del fatto che ascoltiamo tutti».
Al Nymex le quotazioni del petrolio hanno accelerato, portandosi sopra i 67 dollari al barile, i massimi di una settimana. Il Wti ad agosto sale del 2,6% a 67,68 dollari al barile. Il Brent con la stessa scadenza sale del 2,1% a 74,6 dollari.
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