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Temakinho apre il capitale per andare alla conquista dell’Europa

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Food e business

Temakinho apre il capitale per andare alla conquista dell’Europa

Temakinho, la catena di ristoranti nippo-brasiliani, apre il capitale a investitori per continuare nel percorso di crescita. «Abbiamo fondato la società sei anni fa creando un brand che fosse scalabile. Oggi contiamo 10 ristoranti di cui tre fuori dall’Italia e 350 dipendenti e abbiamo un ambizioso piano di espansione con altre 20 aperture nei prossimi quattro anni. In quest’ottica abbiamo deciso di prendere in considerazione l’opportunità di avere un socio che investa nella società e le permetta di fare il salto che è pronta a fare», spiega l’amministratore e co-fondatore di Temakinho, Francesco Marconi, sottolineando che la società nell’esercizio in corso raggiungerà ricavi per circa 24 milioni e un margine operativo lordo (Ebitda) di 4 milioni di euro.

«La strategia di sviluppo prevede che nel prossimo quadriennio il focus sarà principalmente in Europa con aperture anche in Francia. Per questo ci auguriamo che il partner che sceglieremo ci possa portare anche un network internazionale che supporti il nostro business plan» continua il ceo, aggiungendo: «Le linee guida lungo le quali vogliamo continuare a crescere sono la qualità offerta, dalle location al cibo; il brand innovativo come fosse del comparto foodtech dal momento che abbiamo la seconda app più scaricata in Italia nella ristorazione; le location premium anche dal punto di vista architettonico».

“Ai tre fondatori le offerte non sono mancate, nel tempo. Ora sono pronti anche ad avere un socio di maggioranza”

 

Ai tre fondatori di Temakinho (oltre a Marconi, Linda Maroli e Santo Bellistri) non sono mancate nel tempo le offerte per cedere l’azienda, ma non era il momento adatto. Ora sono pronti anche ad avere un socio di maggioranza. «Se mi fosse offerta l’opportunità di rimanere come amministratore delegato, sarei orgoglioso di poter continuare a seguire lo sviluppo della società» sottolinea Marconi, per il quale è fondamentale attrarre talenti da formare in base alle policy e agli standard dell’azienda per garantire il livello di servizio raggiunto.

Attualmente l’azionariato vede Marconi al 49% attraverso la holding FM, Fabrizio Pisciotta co-finanziatore della prima ora al 6% attraverso la holding Melagrana e gli altri due fondatori al 45%. Il dossier è stato affidato a Vitale & Co, che accompagnerà gli azionisti nel processo di selezione del partner adeguato, che possa condividere il progetto , che oggi vede la catena presente a Milano con 4 ristoranti, a Roma con 3 e poi uno a Londra, uno ad Ibiza e uno a Formentera.

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