Sono stati convocati oggi d’urgenza i cda di Fca, Ferrari e Cnh industrial. Ordine del giorno: esaminare il nodo della successione all’amministratore delegato Sergio Marchionne, visto il prolungarsi della degenza per l’intervento chirurgico subito alla spalla destra la scorsa settimana. Indiscrezioni in tal senso sono state riportate nella notte anche dal sito specializzato Automotive News. Fonti del gruppo interpellate si sono barricate dietro un no comment. I rumors intorno alla salute dell’ad si sono moltiplicati. I manager erano già diretti a Torino per il Gec (Group executive council), fissato lunedì 23 luglio.
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Tra rumors e smentite
Qualcuno aveva riportato la notizia di un incontro del top management del gruppo guidato dal presidente John Elkann per accelerare il cambio al vertice o, quanto meno, una ridistribuzione delle deleghe ma Fca ha smentito. Marchionne, arrivato nella allora Fiat nel 2004, dovrebbe lasciare il gruppo il prossimo anno, all’assemblea di Amsterdam che approverà i conti 2018, mantenendo tuttavia la guida della Ferrari. Per la sua successione Fca ha sempre parlato di una scelta interna.
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I nomi in ballo per Fca e Ferrari
Quattro i nomi in ballo: Alfredo Altavilla, responsabile Emea del gruppo, Richard Palmer, direttore finanziario, Mike Manley, responsabile del marchio Jeep e Pietro Gorlier, ad di Magneti Marelli. Negli ultimi giorni si è ipotizzato pure l’arrivo di Vittorio Colao, per dieci anni alla guida di Vodafone. Per Ferrari si fa il nome di Louis Carey Camilleri, membro del cda del Cavallino rampante.
Niente trimestrale per Marchionne
Marchionne, classe 1952, il primo giugno il ha presentato il nuovo piano Fca per il periodo 2018-2022 ma la sua ultima apparizione pubblica risale al 26 giugno, quando a Roma ha preso parte alla cerimonia di consegna di una Jeep Wrangler ai carabinieri. A questo punto il manager di Chieti quasi sicuramente non prenderà parte alla presentazione dei conti del secondo trimestre 2018, in programma per il 25 luglio. Appuntamento che dal primo giugno 2004, giorno della sua nomina, non ha mai saltato.
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