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Aim Italia, in cinque anni mercato triplicato

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Piazza Affari

Aim Italia, in cinque anni mercato triplicato

Reuters
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Supera i 4 miliardi la raccolta in Borsa grazie alle Pmi dell’Aim Italia, se si considerano i 3,5 miliardi messi a segno in fase di Ipo e i 558 milioni derivanti da operazioni sul mercato secondario. Nel 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017 la raccolta media delle Initial Pubblic Offering segna +37% per un totale di 10,6 milioni. Ad oggi nel listino sono presenti 108 società per una capitalizzazione 7,7 miliardi (+83% vs luglio 2017). Un numero che secondo l’Osservatorio Aim di IRTop Consulting dovrebbe entro l’anno portare a 140 le società quotate.

RACCOLTA DA IPO E DA OPERAZIONI SUL MERCATO SECONDARIO
Aumenti di capitale, esercizio warrant, prestiti obbligazionari. Dati in mln di €
(Fonte: elaborazioni IRTop Consulting su dati Borsa Italiana al 15/06/2018)

Aim Italia, 5 anni di crescita. Con l’edizione 2018 l’Osservatorio Aim Italia di IRTop compie 5 anni. Rispetto al 2014 il mercato è triplicato in termini di società (da 36 nel 2014 a 108 nel 2018); la dimensione media in termini di capitalizzazione cresce +67% dal 2014 (da 27 a 45 milioni); è aumentata la dimensione media delle società anche in termini di ricavi: da 28 a 43 milioni di euro; è aumenta la diversificazione settoriale con la quotazione di società industriali e il rafforzamento delle tecnologiche (rispetto ad una prevalenza di Green e Digital media iniziale). Infine, anche il numero di SPAC quotate nel quinquennio ha fatto un deciso balzo in avanti ( 22 in totale). E ancora cresce negli anni il numero di investitori istituzionali (da 63 nel 2014 a 101 nel 2018), in particolare cresce la quota di investimento detenuta dagli esteri (da 39% a 52%). Ci sono stati miglioramenti significativi anche sul fronte della governance: le società con amministratori indipendenti sono passate dall’ 86% al 97% ; la liquidità è migliorata in modo significativo (numero di giorni con scambi dal 65% all’ 81%) ; ed è raddoppiata anche la copertura dei titoli dal 30% a 59%.

Perché si va su Aim . «Quotarsi su AIM è una opzione che vale considerare per le società con una dimensione appropriata che intendono investire nella propria ulteriore crescita - ha sottolineato Anna Lambiase, ceo e fondatore di IRTop Consulting. - «Dall'introduzione dei Pir il mercato ha registrato performance positive sia in termini di indice Ftse Aim Italia, +25% da gennaio 2017, che di liquidità dei titoli, con un controvalore totale scambiato pari a 895 milioni di euro (295 milioni nel 2016). Tale sviluppo ha contribuito ad attrarre un numero importante di investitori istituzionali, che a luglio 2018 si attestano a 102 (di cui il 76% esteri) per un investimento complessivo di 720 milioni di euro. L'elevato numero di nuove quotazioni nei primi sei mesi del 2018, 16 Ipo contro 7 dell'anno passato, sono un segnale di quanto le misure legislative adottate abbiano iniziato a portare risultati tangibili per le Pmi che vogliono sfruttare le potenzialità del mercato dei capitali per accelerare il proprio percorso di crescita senza perdere il controllo dell'azienda e a costi Ipo dimezzati» .

I numeri del 2018. I fondamentali 2017 sono più che positivi: i ricavi segnano un +11%, l’Ebitda un + 28% ed è a +12% la crescita media dei posti di lavoro rispetto al 2016.

Composizione Settoriale per numero di società

Gli investitori. 102 gli investitori istituzionali nel capitale per un investimento complessivo di 720 milioni (erano 292 milioni a luglio 2017). Mediolanum Gestioni Fondi SGR si conferma primo investitore su AIM Italia.

Classifica dei principali Investitori Istituzionali su AIM Italia

Identikit del mercato. Nel 2018 le 16 Ipo sono state Intred, Portobello, Monnalisa, Askoll EVA, Esautomotion, Longino&Cardenal, Grifal, Archimede, Somec, Gabelli Value for Italy, Fervi, Kolinpharma, Life Care Capital, Vei 1, ALP.I, Spaxs per una raccolta complessiva di 1,2 miliardi di euro - e 3 le ammissioni - ICF Group, Cellularline EPS Equita PEP 2, per un totale di 19 nuove società quotate su AIM Italia. Mentre sono state 15 nel II semestre 2017 (1,1 miliardi ) e si è trattato di Illa, Gel, DBA Group, IDeaMI, Alkemy, Equita Group, Portale Sardegna, Industrial Stars of Italy 3, Spactiv, Neodecortech, EPS Equita PEP, Capital For Progress 2, Alfio Bardolla TG, Sprintitaly, Glenalta.
Sempre nel 2018 c’è stato anche il Reverse TakeOver di Modelleria Brambilla (21 febbraio 2018) e due passaggi sul mercato principale con Giglio Group arrivato sul segmento STAR il 20 marzo 2018 e Triboo sull’ MTA il 29 giugno 2018
Infine, ci sono state tre Opa: nel I semestre 2018 con Tech-Value, nel secondo semestre 2017 con TBS Group, MC-link. Infine, è uscita di scena Gala, delistata nel primo semestre 2018.

Prime 10 società per Raccolta

Identikit delle aziende. In media la società quotata presenta ricavi 2017 per 43 milioni di euro; Ebitda margin 2017 pari al 13%; capitalizzazione di 45 milioni di euro; un flottante pari al 23% e una raccolta in Ipo di 8,1 milioni di euro (6,2 milioni di euro il dato mediano). Le operazioni di Ipo delle società sono state caratterizzate per il 91% da aumento di capitale e per il 9% da OPV.
Le società AIM impiegano oltre 20.000 dipendenti (243 il dato medio, 95 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al 12% rispetto al 2016 (circa 18.000 dipendenti). I settori che occupano, in media, il maggior numero di risorse sono Industria (29%), Healthcare (27%), Moda e Lusso (9%).
Dall'analisi emerge un significativo trend di crescita: i ricavi 2017 registrano un incremento medio dell'11% rispetto al 2016, mentre l'EBITDA registra una crescita media del 28%. La crescita dei ricavi ha interessato il 74% delle società, con tassi di crescita superiori al 50% nell'8% dei casi. Il 27% delle società ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro, mentre il 48% tra i 10 e i 50 milioni di euro. Sono 30 le società che distribuiscono dividendi nel 2018, per un ammontare complessivo di 60,6 milioni di euro (38,2 milioni di euro 2017) e un dividend yield medio pari al 2,7%.

DISTRIBUZIONE SOCIETÀ PER MARKET CAP
Dati in mln di €. (Fonte: elaborazioni IRTop Consulting su dati Borsa Italiana e Factset al 15/06/2018)

Rappresentatività settoriale e regionale. Escludendo in settore Finanza (che include le SPAC), le società industriali rappresentano il 16% in termini di numero e il 19% in termini di capitalizzazione. Le società Digital e Green, con business model trasversale a diversi settori, rappresentano in termini di numero rispettivamente il 19% e il 17%. In termini di capitalizzazione le stesse rappresentano l'11% e il 23% del mercato. Le Regioni di provenienza delle società quotate su AIM sono Lombardia (52% delle società), Emilia Romagna (10%), Lazio (10%) e Veneto (8%). Le altre regioni sono Piemonte, Umbria, Friuli, Marche, Toscana. Il mercato presenta anche 3 società estere, pari al 3% del totale.

COMPOSIZIONE REGIONALE PER NUMERO DI SOCIETÀ
(Fonte: elaborazioni IRTop Consulting su dati Borsa Italiana e Factset al 15/06/2018)

Come si investe su Aim. Una recente indagine condotta da IR Top Consulting su richiesta di Borsa Italiana riguardante «Policy di Investimento su AIM Italia» e che ha coinvolto i primi investitori istituzionali di AIM Italia (banche, fondi Pir, asset management e family office) ha messo in luce che si investe con un orizzonte di medio-lungo termine; gli investitori ricercano crescita (65%), business plan sostenibili (55%) e qualità del management (45%). Secondo gli intervistati il settore che presenta le maggiori opportunità è quello industriale, seguito da digitale e green; il flottante rappresenta un parametro di grande rilevanza nella strategia di investimento e la research qualificata è considerata uno dei principali elementi di miglioramento. «La comunicazione finanziaria rappresenta il principale asset strategico per attrarre gli investitori su AIM - conclude Lambiase - così come Pir e Credito d'imposta sui costi di quotazione possono apportare effetti positivi sul mercato AIM Italia».

NAZIONALITÀ INVESTITORI INTERVISTATI
(Fonte: Elaborazioni IRTop Consulting su questionari alle società di investimento, maggio 2018)

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