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Facebook crolla in Borsa, deludono conti e stime. Calano gli utenti in…

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secondo trimestre

Facebook crolla in Borsa, deludono conti e stime. Calano gli utenti in Europa

Risultati inferiori sotto le attese per Facebook, sia per quanto riguarda la crescita di utenti sia per quanto riguarda i ricavi, nel primo intero trimestre dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il titolo nell’after hours a Wall Street ha subito ceduto, per poi precipitare durante la conference call con un calo di oltre il 20%. L’azienda ha detto che gli utenti unici mensili sono cresciuti a 2,23 miliardi nel mondo, meno dei 2,25 miliardi attesi. È però rallentata la velocità della crescita, passando dal 13% anno su anno del precedente trimestre all’11%: è il più scarso aumento trimestrale dal 2011. In particolare sono calati gli utenti in Europa: nel Vecchio Continente Facebook ha perso 3 milioni di utenti giornalieri e 1 milione di utenti unici mensili.

I ricavi inferiori alle attese
L’utile netto è salito nel secondo trimestre a 5,11 miliardi, 1,74 dollari per azione, da 3,89 miliardi di dollari, o 1,32, dell’anno precedente. I ricavi complessivi sono cresciuti del 42% a 13,23 miliardi di dollari. Gli analisti avevano stimato profitti per 1,72 dollari per azione e ricavi per 13,36 miliardi.

Stime al ribasso
Nella conference call, l’azienda ha inoltre detto che la crescita dei ricavi rallenterà nei prossimi due trimestri rispetto al ritmo di quelli precedenti.

Effetto Gdpr in Europa
Nel commentare i dati il ceo Mark Zuckerberg ha spiegato che il calo registrato nel Vecchio Continente è legato all’introduzione della Gdpr, la normativa europea sulla privacy a regime da fine maggio, senza però entrare in dettagli.

Salgono i costi per la lotta alle fake news
I ricavi pubblicitari sono saliti del 42% a 13,04 miliardi di dollari, ma i costi sono saliti del 50% dall’anno precedente a 7,37 miliardi. Questa è una conseguenza dell’investimento fatto da Zuckerberg su sicurezza e controllo dei contenuti dopo lo scandalo: oltre alla tecnologia c’è anche l’assunzione di centinaia di moderatori dedicati al contrasto della propagazione di fake news.

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