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Unicredit, utile semestrale +15% a 2,1 miliardi. Mustier: «In nuovo piano valuteremo acquisizioni»

(Reuters)
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«Il team di Unicredit ha conseguito ancora una volta risultati molto solidi nel primo semestre 2018, nonostante un contesto geopolitico e di mercato molto sfidanti» . Sono le parole di soddisfazione espresse dall 'a.d. di Unicredit, Jean Pierre Mustier nel corso della conference call per la presentazione dei risultati semestrali dell'istituto di Piazza Gae Aulenti. Un primo semestre 2018 chiuso con un utile netto di 2,1 miliardi, in crescita del 15,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. La variazione dell'utile è di +4,1% rispetto all'utile del primo semestre 2017 rettificato, che esclude l'impatto della cessione di Pekao e il risultato netto di Pekao e Pioneer (rispettivamente -310 milioni e +121 milioni rispettivamente). Nel solo secondo trimestre l'utile è stato pari a un miliardo, in crescita annua dell'8,3% (-13,3% contro il secondo trimestre 2017 rettificato), lievemente superiore al consensus di mercato che si fermava a 975 milioni. Tornando al semestre, i ricavi si sono attestati a 10,1 miliardi (-2,5%), con margine di interesse a 5,3 miliardi (-1,7%) e commissioni nette a 3,5 miliardi (+1,3%). In riduzione del 6,1% a 5,4 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income sceso di 2 punti base al 53,6%. Il ritorno sul capitale tangibile è all'8,7% e la banca conferma un target 2019 sopra il 9%. Quanto alla solidità patrimoniale, il Cet1 è sceso di 56 punti base da marzo al 12,51%. I dati diffusi questa mattina hanno soddisfatto il mercato e a Piazza Affari il titolo Unicredit è in rialzo.

Confermati i target per il 2018 e il 2019. Orgoglio per lavoro di squadra

E sempre Mustier ha detto che UniCredit «conferma i target per il 2018 e il 2019». In particolare, per quanto riguarda il coefficiente Cet1, l'obiettivo è ribadito tra il 12,3% e il 12,6% nel 2018 e sopra il 12,5% nel 2019. L'istituto accelera inoltre lo smaltimento dei crediti deteriorati della divisione «non core» (la «bad bank» di gruppo): il nuovo target per l'anno in corso è di 19 miliardi dagli attuali 22,2 miliardi, al di sotto dell'obiettivo di 19,2 miliardi inizialmente previsto per il 2019 (quando ora si attende un'ulteriore discesa a 14,9 miliardi). Presentando i dati semestrali, Mustier si è detto «molto orgoglioso del lavoro e dell'impegno della squadra, che ha ottenuto risultati solidi nelle impegnative condizioni di mercato del secondo trimestre». «Non è ancora il momento di festeggiare - ha comunque ribadito Mustier - perchè siamo a metà di una maratona e continuiamo a lavorare».

Nuovo piano in 2019, valuterà anche potenziale crescita esterna

Intanto, nel corso della conferenza stampa, si è appreso che Unicredit annuncerà un nuovo piano prima della fine del 2019, che - come ha sottolineato Mustier - «valuterà le opzioni, che potranno essere di crescita organica o potenzialmente anche non organica, ma lo vedremo quando presenteremo il nuovo piano». Mustier ha ricordato che UniCredit è già «una delle poche banche paneuropee vincenti». Da questa posizione «potrà anche considerare la crescita esterna» ma, ha messo in guardia l'a.d., a livello di sistema «la probabilità di una operazione cross border è secondo noi molto bassa, quindi non trattenete il respiro». Mustier ha infine ribadito che il piano di UniCredit e' basato su presupposti o
In 2018 vicini a target 2019 su filiali ed esuberi

«Entro la fine di quest'anno, ci aspettiamo di essere prossimi a effettuare le chiusure delle filiali in Europa occidentale e la riduzione» del personale «annunciati con il piano Transform 2019» ha poi aggiunto Mustier. Già a giugno, del resto, l'istituto aveva completato l'87% della riduzione del personale e l'84% delle chiusura di filiali originariamente previsti come target 2019.

No impatti da cashes, contro Caius anche azione penale
Non poteva mancare il capitolo sui cashes. «Non commentiamo sui procedimenti in corso, specialmente se sono sia penali sia civili» ha detto Mustier, che con questa risposta ha reso noto che l'azione legale promossa dall'istituto contro il fondo Caius è, oltre che civile, anche penale. UniCredit proprio ieri aveva diffuso una nota un cui chiedeva un risarcimento da 90 milioni in seguito alle recenti iniziative del fondo, che aveva messo in dubbio la computabilità a patrimonio dei titoli cashes emessi nel 2008. «Da qui in avanti, e tenendo conto dell'evoluzione delle regole, siamo molto fiduciosi che non ci saranno effetti ne' sul capitale di UniCredit ne' sui detentori dei cashes», ha concluso Mustier, ribadendo ancora una volta che il trattamento dei cashes è stato rivisto e confermato da tutte le autorità competenti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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