Se si passa da Old Paradise Street a Lambeth, sulla sponda sud del Tamigi poco lontano da Westminster, si sente nell’aria un meraviglioso profumo di caffè. È la torrefazione Costa, dove da decenni viene selezionato e tostato il caffè che è diventato il più popolare in Gran Bretagna. Il marchio, che Coca Cola ha annunciato oggi di voler acquistare per 3,9 miliardi di sterline (circa 4,4 miliardi di euro) ha le sue radici in questa zona di Londra. È qui che due emigranti italiani, i fratelli Sergio e Bruno Costa, erano sbarcati alla fine degli anni Sessanta. Erano arrivati da Parma con i genitori.
L’avventurosa storia di Sergio e Bruno Costa
Poche cose e ancora meno soldi, ma si erano portati dietro da casa il prezioso tamburo rotante per la torrefazione del caffè.
Constatato quando fosse pessimo il caffè in vendita a Londra, i due fratelli avevano creato una speciale miscela di caffè
mocha (sei parti arabica, una parte robusta) e avevano iniziato a venderla a qualche bar e ristorante della zona. Nel 1978
avevano aperto il primo bar-ristorante. Nel 1985 Sergio aveva rilevato la quota del fratello e aveva avviato l’espansione
a Londra arrivando ad avere 41 negozi. Nel 1995 Sergio Costa ha venduto la catena a Whitbread, la maggiore catena alberghiera
e di ristoranti in Gran Bretagna, per 23 milioni di sterline e si è trasferito a Monaco, dove vive tuttora. Il gruppo ha accelerato
l’espansione, arrivando a mille negozi nel 2009 e oltre 2.400 oggi. Quest’anno Whitbread, in seguito alle pressioni degli
hedge fund attivisti Elliott Advisors e Sachem Head, aveva accettato demerger e quotazione separata della catena Costa Coffee
entro due anni per valorizzare meglio il marchio.
Gennaro Pelliccia, «lingua» da 10 milioni di sterline
Oggi Costa Coffee è la catena di bar più grande della Gran Bretagna e la seconda al mondo con una crescente presenza internazionale.
Dopo avere aperto il primo bar a Dubai nel 1999 ha ora 3.400 negozi in tutto il mondo, Cina compresa. Lo scorso anno è stata
la prima società al mondo a far recapitare tazze di caffè direttamente ai turisti sulla spiaggia di Dubai utilizzando droni.
La società fondata da due emigranti italiani ora passa alla Coca Cola, che intende accelerare l’espansione internazionale
e farne un marchio conosciuto in tutto il mondo. Nella trasformazione di Costa da azienda familiare a colosso globale però
c’è un elemento di continuità: Gennaro Pelliccia, attualmente «assaggiatore capo» e supremo esperto di caffè del gruppo, aveva
iniziato il suo apprendistato di barista sotto Sergio Costa, il suo mentore. Ora Pelliccia è talmente importante che Whitbread
ha assicurato la sua preziosa lingua per 10 milioni di sterline a Lloyd’s of London.
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