Primo obiettivo: aumentare i ricavi commerciali e da sponsor. Secondo obiettivo: investire nel progetto stadio. I numeri del piano strategico per rilanciare vendite e fatturato del Milan non sono ancora definiti, ma è ipotizzabile che il fondo statunitense Elliott si attenda dal manager sudafricano Ivan Gazidis, nominato amministratore delegato dei rossoneri dal primo dicembre, una replica di quanto fatto ai Gunners: cioè un raddoppio dei ricavi che ora stagnano per il club rossonero poco sopra i 200 milioni di euro.
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Ovviamente non sarà facile, il calcio italiano non è quello inglese. Ma i quasi 4 milioni di ingaggio per Gazidis, indicano che la volontà è quella di dare una svolta. Gazidis del resto è entrato nell’Arsenal nel 2009. A quel tempo il giro d’affari dei Gunners era a quota 263 milioni di euro. Ora Gazidis lascia il club londinese con un fatturato vicino ai 500 milioni e dopo aver triplicato gli sponsor.
Nel Milan il lavoro da fare su questo versante sarà enorme. Troppo ampio il divario che lo staccano dalla Juventus in Italia e dai club europei di primo livello: i bianconeri hanno un giro d’affari ormai costante tra i 400 e i 500 milioni, mentre club come il Real Madrid e il Barcellona arrivano a 700-800 milioni.
Elliott ha già commissionato, prima dell’arrivo di Gazidis, uno studio ad alcuni consulenti specializzati, report che ora verrà rivisto da Gazidis per decidere le strategie. Il giro d’affari del Milan è stato studiato in ogni sua componente e il fondo statunitense ha ravvisato diverse aree mancanti nell’analisi degli sponsor, di quanto incassato e delle categorie di prodotto: ad esempio al Milan, dopo la rescissione del contratto con Audi, manca una sponsorship con un grande gruppo delle quattro ruote, mentre ad esempio è presente quella con una grande compagnia aerea come Fly Emirates.
Con il financial fairplay in agguato, solo aumentando i ricavi il Milan potrà investire sulla rosa della squadra. E in quest’ottica Elliott ha già dato la sua disponibilità a dedicarsi al progetto stadio, anche se è ancora tutto da decidere se sarà costruita una struttura di proprietà o se la concessione di San Siro, assieme all’Inter, verrà allungata in accordo con il Comune di Milano.
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