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BTp, gli investitori esteri tornano a comprare: a luglio acquisti per…

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BTp, gli investitori esteri tornano a comprare: a luglio acquisti per 8,7 miliardi

Dopo aver ridotto drasticamente la loro esposizione in titoli di Stato italiani per un controvalore di 58 miliardi di euro tra maggio e giugno a luglio gli investitori esteri sono tornati timidamente a riposizionarsi sul debito pubblico italiano. Dal bollettino sulla bilancia dei pagamenti pubblicato oggi dalla Banca d’Italia risulta infatti che gli investitori hanno messo in atto acquisti netti di obbligazioni italiane per un controvalore di 13,5 miliardi di euro. Di questi 8,7 miliardi fanno riferimento a titoli di debito pubblico.

Il riposizionamento degli investitori sul debito pubblico italiano a luglio è andato di pari passo con un allentamento della pressione sui titoli di Stato italiani. Tra maggio e giugno BoT e BTp avevano risentito pesantemente dell’incertezze sulla formazione dell’esecutivo e dei contenuti del contratto di governo tra Lega e Movimento 5 stelle.

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Il rischio di una possibile uscita dell’Italia dell’euro si è tuttavia ridimensionato con la formazione del nuovo governo e con la nomina di un economista ortodosso come Giovanni Tria alla guida del ministero del Tesoro. Fin da subito Tria ha dato ai mercati chiari segnali sulla volontà di restare nell’euro, non forzare le regole Ue e conseguire l’obiettivo della riduzione del debito pubblico e ciò ha contribuito non poco al calo di rendimenti e spread dei nostri titoli di Stato. Il tasso del BTp a 10 anni, che a giugno era balzato abbondantemente sopra il 3% a luglio ha toccato fino a un minimo del 2,58 per cento. Quello del BTp biennale, dopo la fiammata al 2,3% di fine maggio è sceso fino a un minimo dello 0,57% a luglio.

La ripresa degli acquisti di titoli italiani da parte dei fondi esteri si spiega alla luce di questo contesto di mercato di cui, con ogni evidenza, molti hanno voluto approfittare mettendo a segno prevedibili laute plusvalenze alla voce trading. È tuttavia assai probabile che si sia trattato di investimenti mordi e fuggi. Anche alla luce della volatilità che ha caratterizzato i titoli italiani ad agosto con le incertezze sul tema della legge di bilancio e di un possibile taglio del rating.

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