NEW YORK - Guai seri questa volta per Elon Musk, il fondatore e ceo di Tesla, che rischia di perdere la sua poltrona. La Sec ha avviato una causa per «frode e dichiarazioni false e fuorvianti agli investitori» per il tweet con il quale il 7 agosto scorso comunicò l'intenzione di rendere privata la società di auto elettriche con un delisting da Wall Street. Musk «non ha informato le autorità dei termini della sua iniziativa, compreso il prezzo delle azioni», scrive la “Consob” Usa nella denuncia presentata ieri in una Corte federale di Manhattan, a meno di due mesi dal tweet incriminato.
Nelle contrattazioni after hours le azioni di Tesla sono arrivate a perdere oltre il 12%. La società californiana non ha risposto alle richieste di commenti delle agenzie stampa. La Sec ha tenuto una conferenza stampa nel tardo pomeriggio.
Prima del tweet sul delisting, l'Autorità americana che regola i mercati finanziari aveva avviato indagini su Tesla e sul suo fondatore per i ritardi sui tempi di produzione della Model 3 e le proiezioni di vendite di auto del gruppo. Anche il Dipartimento di Giustizia Usa in separata sede sta indagando su Musk per capire se con le sue dichiarazioni abbia o meno ingannato gli investitori.
Scrive la Securities and exchange commission nell'esposto depositato in Tribunale: «Musk ha prodotto dichiarazioni false e fuorvianti usando il suo smartphone a mercati ancora aperti. Non ha discusso con nessuno del contenuto della sua comunicazione prima di diffonderla agli oltre 22 milioni di follower su Twitter. E non ha nemmeno informato il Nasdaq sulla sua intenzione di fare questo annuncio pubblico, come le regole del Nasdaq richiedono».
Il fondatore di Tesla rischia una pesante multa e di dover risarcire tutti i guadagni realizzati in modo illecito con le false dichiarazioni. Ma soprattutto la Sec potrebbe chiedere al Tribunale di rimuoverlo dalla carica di amministratore delegato di una società pubblica, come fa di solito in questi casi. Musk è un simbolo della Corporate America, tra i più conosciuti ceo delle società tecnologiche. Ieri in una nota l’imprenditore si è detto «rattristato e deluso» della decisione della Autorità di Borsa.
Qualche settimana fa Musk finì di nuovo nell’occhio del ciclone, dopo le immagini del video virale in cui il ceo di Tesla fumava marjiuana in diretta web durante un’intervista. Immagini che hanno scatenato un'ondata di vendite a Wall Street, lasciando per strada circa tre miliardi di dollari di capitalizzazione in poche ore.
In Tesla è in corso una fuga di top manager per le intemperanze continue del suo fondatore. Il direttore della contabilità Dave Morton, assunto il 6 agosto scorso, dopo meno di un mese ha deciso di lasciare. Morton, ex cfo Seagate, ha spiegato di aver presentato le dimissioni alla luce del «livello troppo elevato di attenzione sull'azienda che ha superato le mie aspettative» dopo i tweet sul delisting della società californiana per i quali ora Musk è accusato dalla Sec. Non è stato il solo ad abbandonare la nave. La responsabile delle risorse umane Gabrielle Toledano, si era presa un periodo di aspettativa alla fine di agosto, ma non è tornata in azienda al termine del congedo.
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