La Top 3 dell'Industria dominata dai colossi energetico-petroliferi pubblici, UniCredit leader tra le banche e Generali irraggiungibile nel comparto assicurativo: è una fotografia con molte conferme e poche novità quella che emerge dalle classifiche elaborate dall'Area Studi di Mediobanca per la 53esima edizione del rapporto sulle «Principali società italiane». Per quanto riguarda la graduatoria delle società industriali italiane in termini di fatturato, infatti, le prime cinque posizioni in base ai dati 2017 coincidono con quelle dell'anno precedente: al primo posto Enel con 73,5 miliardi, seguita da Eni (66,9) e Gse (31,4), la società pubblica che svolge attività di compravendita di energia elettrica. Uscita dalla classifica Exor dopo il trasferimento in Olanda, al quarto posto si trova Fca Italy (28,6 miliardi), mentre Telecom Italia (19,5) è quinta. Completano la top ten Edizione (12,1), che supera Leonardo (11,5), Edison (9,7) e Luxottica (9,2, in attesa di capire che cosa avverrà dopo la fusione con Essilor), che sopravanza Saipem (9). In sintesi, nelle prime 20 posizioni ci sono sette gruppi pubblici e sette a controllo straniero (Telecom, Edison, Esso, Prysmian, Parmalat, Vodafone e Wind Tre). Lo studio analizza 2.565 bilanci, tra civilistici e consolidati. Per quanto riguarda le società industriali, sono suddivise in 34 settori. I più rappresentati sono la meccanica (263 aziende), l'alimentare (177, che diventano 227 considerando anche le bevande) e il chimico (121).
UniCredit prima banca, Generali irraggiungibile tra le assicurazioni
Per quanto riguarda il settore bancario, UniCredit si conferma prima banca italiana per totale attivo tangibile (833,4 miliardi nel 2017), anche se si riduce il distacco dalla seconda classificata, Intesa Sanpaolo. Se infatti l'istituto guidato dall'a.d. Jean Pierre Mustier ha visto una riduzione degli asset dagli 856,3 miliardi del 2016, Intesa ha registrato una crescita a 789,1 miliardi da 717,7. Alle spalle delle due big, completa il podio (invariato rispetto allo scorso anno) la Cdp (attivi per 367,3 miliardi), mentre al quarto posto si segnala la new entry Banco Bpm (159,9), seguita da Mps (138,9), Ubi Banca (125,6), Bnl (78,8) e Bper (70,8). Sul fronte delle assicurazioni, Generali si conferma naturalmente al primo posto, con premi lordi totali (66,4 miliardi) superiori a quelli delle altre nove società in top 10 messe insieme.
Banche, continua il derisking, npl netti al 7,6% dei crediti
Gli esperti di Piazzetta Cuccia non mancano di segnalare i progressi effettuati dal settore bancario italiano sul fronte dello
smaltimento dei crediti deteriorati. La massa di npl netti che pesa sui bilanci, in base allo studio, si è ridotta infatti
del 23,5% nel 2017 a quota 129 miliardi (da 169 l'anno precedente), confermando il processo di derisking rispetto al picco
del 2015, quando era pari a 198 miliardi. L'incidenza degli npl netti è scesa così al 7,6% dei crediti verso la clientela,
dal 9,8% del 2016 e dall'11,3% del 2015, con valori superiori alla media per le ex Popolari (10,8%) e le Bcc (9,9%). Mediobanca,
inoltre, si attendono nel 2018 un'ulteriore riduzione dello stock di crediti dubbi. Per quanto riguarda la solidità patrimoniale
degli istituti, il Cet1 medio è al 16,6%, con banche commerciali al 17%, Bcc al 16,8% ed ex Popolari al 14,9%.
Poste Italiane è il maggior datore di lavoro del Paese
Passando ad analizzare la situazione dal punto dei lavoratori, Poste Italiane è il maggior datore di lavoro del nostro paese,
con 138.040 dipendenti (-2,3% dal 2016) tutti sul territorio nazionale.Al secondo posto, in base ai dati a fine 2017, c'è
il gruppo Exor (80mila dipendenti in Italia su 305mila totali). La classifica prosegue con le Fs (74.436 dipendenti), Telecom
(49.689), Enel (31mila), Leonardo (27mila), Supermarkets Italiani (la controllante di Esselunga conta 23mila dipendenti),
Edizione (22.767) e Coop Alleanza 3.0 (22.429). Considerando invece i dipendenti totali (quindi anche all'estero) delle società
italiane, la classifica vede al primo posto sempre Poste (grazie, come detto, all'uscita di Exor), seguita da Luxottica (85.150),
Fs, Edizione (67.115), Enel (62.900) e Telecom (59.429).
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
© Riproduzione riservata