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Italiani popolo di risparmiatori ma con poca propensione a investire

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IL SONDAGGIO

Italiani popolo di risparmiatori ma con poca propensione a investire

Gli italiani hanno una propensione al risparmio ma non all’investimento. In gran parte dei casi perché non hanno le giuste competenze per farlo. In sintesi è questo ciò che è emerso da un sondaggio sul tema del risparmio condotto su un campione di oltre 3000 persone da Oval Money, l'app nata per consentire a tutti di risparmiare e investire, e Jeme Bocconi, junior enterprise che offre servizi di consulenza alle aziende.

Se doveste avere un’entrata extra come decidereste di utilizzarla? Questa una delle domande rivolte a chi ha partecipato al sondaggio. La risposta prevalente (44%), nel caso di una cifra bassa (500 euro), è “mi levo qualche sfizio e il resto lo metto da parte”. Nel 34% dei casi la risposta è “li metto da parte per un acquisto futuro importante” mentre il 16% degli intervistati ha dichiarato di voler metterli da parte a scopo investimento e il restante 6% ha dichiarato di volerli impiegare per fare “shopping”. Le quote cambiano solo marginalmente in caso di cifra più importante (10mila euro). Solo il 2% dichiara di volerli spendere tutti subito, il 39% vuole metterli da parte per un acquisto futuro (casa, auto ecc.); il 40% li mette da parte dopo essersi tolto qualche sfizio mentre il 19% li investirebbe tutti.

Se la propensione all’investimento è bassa è anche perché mancano gli strumenti e la competenza adatta e in questo senso il sondaggio conferma il cronico problema della carenza di educazione finanziaria: il 50% degli intervistati tra i 25 e i 45 anni ammette di non essere mai stato messo al corrente delle scelte finanziarie che venivano prese in famiglia.

Ma qual è l'atteggiamento degli italiani davanti al tema del risparmio? Se in generale il macrotema “denaro” susciti nel nostro campione sentimenti positivi legati nel 55% dei casi all'indipendenza e alla sicurezza, siamo un popolo insoddisfatto: quasi il 75% vorrebbe guadagnarne di più ma non sa come farlo (49%) o ha troppe spese (25,7%).

Ciò detto la propensione all’investimento resta bassa anche perché in questi anni, complici gli scandali bancari e la crisi finanziaria, non è certo cresciuta la fiducia degli italiani nei confronti del sistema bancario. A testimonianza di ciò è il fatto che il 38,5% degli intervistati preferisce investire direttamente senza avvalersi dell’aiuto di un consulente esterno. Questa tendenza è prevalente negli uomini mentre le donne invece continuano ad affidarsi agli esperti.

Nel complesso prevale una bassa propensione al rischio. Si preferisce tenere i risparmi parcheggiati sul conto corrente o comunque investirli in prodotti a basso rischio allo scopo di preservare il capitale. Questo anche perché in genere chi ha più risparmi da parte è chi ha più di 65 anni di età e percepisce maggiormente l’esigenza di preservare i risparmi di una vita che ottenere un guadagno di breve termine a scapito di un maggior rischio. (A.F.D.)

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