Andamento titoli
Vedi altroCon l'acquisto di Cristiano Ronaldo, che consentirà di triplicare la vendita di magliette entro il 2022 e di strappare migliori contratti agli sponsor, laJuventus Fc può chiudere il gap di ricavi con i top club europei (Manchester City e United, Real Madrid, Barcellona e Bayern), anche se il bilancio sarà in pareggio soltanto nell'esercizio 2021/2022. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato da un report di Banca Imi, intitolato "Ronaldomics", che oggi ha alzato il giudizio sul titolo da hold a buy raddoppiando il target price da 0,7 a 1,4 euro. Una decisione, quella dell'investment bank del gruppo Intesa Sanpaolo, che oggi spinge il titolo Juventus, in forte rialzo anche grazie ai rumors su un possibile, futuro ingresso tra le "riserve" dell'FTSE MIB , il listino principale di Piazza Affari (è atteso stasera il verdetto di Borsa Italiana).
La grande sfida? Far fronte al balzo dei costi
Gli analisti analizzano a fondo l'impatto dell'operazione Ronaldo che, per quanto abbia pienamente rispettato le attese sotto
il profilo sportivo (il portoghese è capocannoniere con 10 gol in 14 partite), presenta esborsi attuali e prospettici rilevanti
che contribuiranno a far lievitare i costi del club, compresi ammortamenti, oneri finanziari e tasse tra 622 e 625 milioni
sull'orizzonte temporale 2021-2022. La Juventus, si precisa, con 319 milioni di stipendi è entrata nei primi tre club europei
per costo del personale. Come farà fronte il club torinese a questa dinamica? «Con un mix di sforzi commerciali, risultati
sportivi ed eventualmente di plusvalenze legate alle vendite di calciatori ove fosse necessario», sottolinea Banca Imi. Del
resto, di recente - commentando il riassetto a livello manageriale con l'uscita dei Ceo Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia -
era stato lo stesso presidente Andrea Agnelli a sottolineare come le sfide dei prossimi anni, per la Juventus, siano pari
se non maggiori del 2010 quando venne ricostruita una squadra vincente dopo gli strascichi di Calciopoli.
Effetto Ronaldo su sponsor e merchandising
Gli analisti sottolineano come ci siano ampi margini di miglioramento sul fronte dei ricavi, stimati a 624 milioni nel 2022
dai 504 milioni del 30 giugno scorso (per la cronaca all'inizio dell'era Agnelli, che ha visto la conquista di sette scudetti,
quattro Coppe Italia e due sconfitte in finale di Champions League, erano sotto 200 milioni). Sui diritti tv ci sono margini
discreti, ma il vero balzo - ovviamente grazie all'effetto Ronaldo - potrebbe avvenire sul fronte delle sponsorizzazioni se
si pensa che la maglietta della Juventus oggi "vale" solo 40 milioni contro 156 milioni del Manchester United o i 140 del
Real Madrid. In generale, per Banca Imi, il fatturato da sponsorship bianconero potrebbe passare dagli 86,9 milioni complessivi
dell'anno scorso a 136,5 milioni del 2021/2022. Stesso discorso per il merchandising, stimato in forte aumento con il numero
di magliette vendute (oggi circa 452mila contro gli 1,75 milioni del Manchester United) che potrebbe aumentare del 50% nell'attuale
esercizio e triplicare entro il 2022. Come detto, tutto ciò, avrà anche un impatto sull'ultima riga del bilancio. Per gli
analisti la Juve chiuderà il bilancio 2018/2019 con una perdita di 68,1 milioni, che si ridurrà a 62 milioni e 26 milioni
negli esercizi successivi per arrivare al pareggio nel 2022 anche se i risultati sportivi - leggi soprattutto l'eventuale
e agognata vittoria della Champions League - potrebbero incidere positivamente sul conto economico. La posizione finanziaria
netta, invece, dovrebbero passare da 310 milioni a 280 milioni.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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