Un anno fa, nella settimana prima di Natale, il Bitcoin volava oltre i 19.000 dollari e Wall Street si avviava a chiudere il nono anno consecutivo in rialzo. La settimana che si apre oggi invece dipinge un quadro a tinte più fosche. A parte il Bitcoin - che nel frattempo è tracollato e ora viaggia poco sopra i 3.000 dollari - le Borse stanno attraversando una fase di correzione che, partita ad ottobre, non è dato sapere quando terminerà. Con gli investitori che stanno vendendo prevalentemente titoli ciclici e tecnologici Wall Street ha annullato i rialzi da inizio anno e si è portata, come peraltro da mesi le Borse europee e quelle dei Paesi emergenti, in territorio negativo.
In attesa del market mover della prossima settimana (la riunione della Federal Reserve del 19 dicembre quando la maggioranza degli investitori si attende un rialzo dei tassi negli Usa ma soprattutto cercherà di carpire dalle parole del governatore Jerome Powell le intenzioni sul 2019) questa settimana presenta un market mover analogo, che arriva dall’Eurozona.
Giovedì 13 dicembre si riunisce il consiglio direttivo della Banca centrale europea. C’è forte attesa per l’evento perché alcuni - seppur in minoranza - non escludono una sorpresa, ovvero l’annuncio immediato di una operazione T-Ltro (finanziamento a medio periodo a tassi super-agevolati per le banche dell’Eurozona) da parte di Mario Draghi. Fari puntati anche sulle parole di Draghi sull’andamento economico e sulla disponibilità o meno a valutare altre operazioni accomodanti, come ad esempio una operazione Twist (vendita di titoli a breve per acquistare titoli a lunga scadenza).
Martedì 11 dicembre, invece è attesa la pubblicazione dell’indice Zew in Germania, che misura la fiducia degli imprenditori. È considerato un anticipatore del ciclo economico e arriva in una fase molto delicata per l’economia tedesca che, a seguito dei deludenti dati del settore auto di novembre, potrebbe chiudere anche il quarto trimestre in recessione, entrando difatti (con due trimestri consecutivi) in quella che gli economisti definiscono recessione tecnica.
Da non sottovalutare poi il probabile - seppur al momento non confermato - incontro di mercoledì 12 tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Siamo al rush finale per l’approvazione della manovra di bilancio e gli investitori attendono sviluppi. Notizie in un senso o nell’altro ovviamente potrebbero impattare sullo spread BTp-Bund che nel frattempo è tornato in area 300, anche per effetto degli acquisti sul Bund (il decennale è scivolato allo 0,24%) in un contesto in cui gli investitori si stanno rifugiando su prodotti più sicuri (come yen, dollaro, oro e appunto Bund).
Venerdì 14 dall’Eurozona arrivano le stime flash sui direttore agli acquisti (indice Pmi). Dati sensibili in questa fase in cui si teme un rallentamento economico. Nel pomeriggio gli Usa pubblicano i dati sulle vendite al dettaglio. È atteso un aumento dello 0,2%, in calo rispetto al precedente 0,8%. Un dato molto significativo perché la spesa per consumi incide per quasi due/terzi del Pil statunitense. In questa fase poi i dati macro Usa sono ancora più interessanti dato che le Borse stanno correggendo proprio perché iniziano a scontare uno scenario di recessione a stelle e strisce.
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